Il presidente De Robertiis alla vigilia delle Finals 2017: "Che sia una grande festa. Il mio Cobà? Favorito e per questo ne ho timore."

 

L’ora x sta per scoccare. Col 3 gennaio alle porte.

Stanno insomma per iniziare le Finals Cup – Marche 2017 (clicca qui per la pagina ufficiale facebook), il tradizionale super evento del calcio a 5 marchigiano con ben 34 squadre a darsi battaglia dal 3 al 7 gennaio al Pala Savelli di Porto San Giorgio per conquistare 6 trofei.

Al nostro taccuino, nelle ore frenetiche della vigilia, c’è l’anima della società organizzatrice, il Futsal Cobà, il presidente, da quest’anno solo onorario ma sempre in primissima linea, Manlio De Robertiis.

 

Da buon organizzatore di questi eventi, la prima domanda che rivolgo a Manlio è secca. Ma quanta fatica si fa ad mettere in piedi un evento del genere?

“Tanta. Ma è una fatica che mi è piaciuto fare e che mi piacerà svolgere fino alla fine della manifestazione. Innanzitutto perché sarà davvero un piacere ospitare una buona fetta del calcio a 5 marchigiano. E vogliamo che sia una festa, indipendentemente dai risultati che logicamente condizioneranno l’umore dei partecipanti.

E poi perché abbiamo dei collaboratori eccezionali con cui è un onore poter condividere questa esperienza. Speriamo che vada tutto bene per non veder vanificato tutto questa grande mole di lavoro.”

 

Ci puoi svelare qualche sorpresa che avete annunciato?

“Ormai è stato svelato il tutto. Non sarà solo in campo questa manifestazione. Abbiamo voluto trasformare il Pala Savelli anche in un ristorante. Per ospitare anche le famiglie, tra una gara e l’altra. Per cui ci saranno angoli per mangiare. E mangiare bene, come nella tradizione del ristorante che ci presterà le strutture.”

 

Il tuo augurio.

“Che sia una festa! Lo ripeto. Una straordinaria occasione di aggregazione per uno sport eccezionale che fa fatica a trovare i propri giusti spazi e le proprie meritate risorse.

Mi piace molto lo spirito con cui qualche squadra sta per vivere questo evento. Mi riferisco al Pieve d’Ico che verrà con una carovana di tifosi.”

 

Mi aspetto tu abbia preparato una canzone speciale per queste finals?

“Ah ah (sorrisone, Manlio sa che conosco tutte le sue canzoni sul futsal, di cui alcune le trovo geniali e musicalmente molto valide, ndr), ancora no. Devo essere ispirato per farlo. Magari a fine Finals ne faremo una sul futsal marchigiano.”

 

Una domanda tecnica devo fartelo. Cosa ti aspetti dal tuo Cobà, favoritissimo sulla carta.

“Siamo i favoriti. E’ vero. Ce lo dicono tutti e lo sappiamo anche noi. Ma ho il timore proprio di questo. La storia dello sport è piena di super favorite che sono cadute proprio in casa. Giocando gare secche ad eliminazione diretta questo pericolo aumenta. Inoltre ciò è acuito dal fatto che tutte le altre 7 formazioni sono agguerritissime.”

Con quale occhio guarderai tutte i tornei in cui gli sharks non partecipano?

“Vedrò assolutamente tutte le gare. Se la salute mia assiste, chiaramente (sorriso e immagino gli scongiuri, ndr). Non voglio perdermi nulla. Voglio proprio vedere qual è il livello del nostro futsal, giovanile e femminile.”

Non mi dire che t’intendi di futsal in rosa…

“A me il futsal piace tutto. Quando passo vado a seguire la Spes Valdaso gestita da miei amici e spesso mi soffermo a seguire gli allenamenti della Civitanovese. La passione di queste ragazze mi attrae.”

 

Prima di chiudere una battuta sul comune di Porto San Giorgio. Finalmente il futsal torna protagonista in questa città dopo la fuga del Porto San Giorgio verso Potenza Picena e la vostra parziale verso Fermo.

“Non posso che ringraziare il Comune di Porto San Giorgio che ha patrocinato questo evento, come per ora vanno ringraziati i gestori del Pala Savelli per la loro disponibilità.

Credo che l’Amministrazione comunale si sentisse un po’ in colpa per queste diaspore futsaliche. E abbia voluto recuperare.”

 

 

L’entusiasmo del presidente De Robertiis è contagioso come sempre. Ma non li voglio rubare altro tempo. E l’intervista in pratica finisce qui.

Finché è lui a farmi una domanda.

“Ma tu ci sarai?”. E’ quel che mi chiede.

La risposta subito non arriva. Perché non ti aspetti una domanda da un intervistato.

E in fondo non me lo sono nemmeno mai chiesto in questo ormai mio caotico (soprav)vivere.

In breve focalizzo, uscendo dal torpore. E penso a voce alta.

"Ma ci gioca la mia squadra alle Finals, ci gioca anche la mia giocatrice preferita, c’è la mia competizione prediletta, ci sono 5 giorni del mio sport preferito, non ho mai saltato una finals…"

“Presidente, a presto!”

 

E viva il futsal!

 

Marco Bramucci

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