Mister Bargoni e la soddisfazione della prima finale di Coppa Marche: "La Mandolesi è una grande famiglia. La vittoria è stata meritata."
E’ da poco finita la prima semifinale juniores.
Partita palpitante, terminata coi tempi supplementari dopo il 5-5 dei due tempi regolamentari.
Ha vinto la Polisportiva Mandolesi sul San Severino.
Con noi Enzo Bargoni, l’allenatore dei giovani sangiorgesi con il quale andiamo ad analizzare il match.
Enzo, come spesso accade nelle categorie giovanili, è stata una partita dalle mille sfaccettature con sorpassi e contro sorpassi ed emozioni a raffica. Alla fine l’avete spuntata voi: successo meritato?
“Successo meritato, credo di sì, anche se come al solito non abbiamo dato continuità di prestazione nell’arco della gara. Siamo partiti male, poi abbiamo fatto una buona gara fino ai dieci minuti di black out. Sono soddisfatto del gioco, ma manca continuità come in campionato.”
So che non è nel tuo stile parlare di singoli, ma voglio stimolarti su Giacomo Di Gioacchino.Tanta qualità ma anche una brutta esultanza dopo il gol.
“Assolutamente un gesto che era meglio evitare, tengo molto al comportamento dei miei giocatori. Lui ha grandi qualità, ma, proprio come il resto della squadra si perde e non riesce a trovare la giusta continuità. Sicuramente è un giocatore di prospettiva, sta a lui migliorare ed evitare certi comportamenti.”
Domanda in prospettiva futura. Fra poco di scena la seconda semifinale: Recanati contro Audax Montecosaro. Le conosci avendole già incontrate in campionato. Disegnaci un’eventuale finale.
“Giocheremo la finale come tutte le altre partite. Anche fra Recanati e Montecosaro credo che sarà una semifinale combattutissima. Se devo sceglierne una scelgo il Recanati perché ci ha battuto in campionato. Ne verrebbe fuori una bella partita.”
Dopo il buon lavoro svolto in Ascoli con l’ex Ballmasters, sei tornato a lavorare, sportivamente parlando, nella tua città. Una tua dedica alla società.
“Innanzitutto ci tengo a precisare che il merito del buon lavoro è sempre e solo dei miei ragazzi e della loro disponibilità. Detto questo il fatto di tornare sportivamente a casa è una cosa che mi ha fatto piacere ed è merito esclusivo del direttore Fabio Cifani che mi ha voluto fortemente chiamandomi 24 ore al giorno per un anno. Certo, un pezzetto di cuore è ancora in Ascoli, dai miei ex ragazzi, ma ora sono concentrato sulla Mandolesi, la mia nuova grande famiglia"
La redazione di Futsalmarche.it
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