Eleonora Baldi, tra sogno e realtà: "Vi lascio immaginare cosa si prova ad uscire senza aver mai perso. Grazie comunque mister Francesco..."

 

Assieme ad Eleonora Baldi, allenatrice in seconda della rappresentativa regionale femminile, chiudiamo il discorso sul Torneo delle Regioni almeno per quanto riguarda il futsal rosa.

Con la simpaticissima accompagnatrice e collaboratrice di mister Francesco Battistini, poniamo l'ultimo mattone per onorare come hanno meritato le nostre ragazze, ad un passo dal sogno semifinale che poi, chi lo sa, sarebbe potuta tradursi in finale e magari in coppa.

Così non è stato ma tra l'amarezza e la grande soddisfazione per quanto fatto di buono ,ci sono sentimenti difficili da riproporre a parole. Noi ci abbiamo comunque provato.

 

Eleonora BaldiCiao Eleonora e benvenuta.

Prima di tutto direi di presentarsi a chi non ti conosce. Qual'è stato il tuo ruolo ufficiale nella spedizione?

"Questo è il quinto anno che faccio parte dello staff della rappresentativa, 2 anni con Mister Virgini e ora da 3 con Mister Battistini. Sulle distinte, trovi scritto allenatore in seconda… ma in realtà diciamo che il mio è un ruolo particolare, una sorta di interfaccia tra ragazze e mister. E devo dire che mi piace molto, mi permette da un lato di imparare e di confrontarmi con Francesco su scelte tecniche e tattiche, ma dall’altro di rimanere anche parte del gruppo, mantenendo un rapporto da pari a pari con le atlete."

Oltre ad avere il patentino da allenatrice, da quanto mi risulta sei stata anche un'ottima giocatrice. Come hai deciso di passare dal campo alla panchina?

"Mi piacerebbe che avessi ragione… ma ti risulta male! Ho giocato parecchi anni e con grande passione e impegno, ma pur avendo una buona visione tattica, tecnicamente ero la classica giocatrice da “ciabattate”! Qualche soddisfazione soprattutto negli ultimi due anni da giocatrice me la sono tolta, ma niente di particolare. E’ per questo che poi ho deciso di lasciare – anche se qualche ripensamento a dire il vero ce l’ho! – e seguire la strada della panchina. Per carattere tendo a voler ottenere sempre il meglio, e se non posso lasciare il segno da giocatrice, chissà, magari mi verrà meglio da allenatrice!

Eleonora, la prima a sinistra, assime ad Elisa Scagnetti e al massaggiatore delle ragazze Simone

Da giocatrice hai mai fatto parte della rappresentativa regionale?

"Come ti dicevo sopra, il mio livello da giocatrice era medio basso quindi… ho seguito sempre fuori dal campo la Rappresentativa, seduta comodamente in tribuna prima, poi febbrilmente in piedi dal lato panchina."

In questo incredibile Torneo le nostre ragazze sono uscite senza perdere. Raccontaci l'amarezza della gara contro l'Umbria...

"Sarà una frase fatta, ma ti garantisco che faccio grossa fatica a trovare le parole giuste per descriverti quella sensazione, ci sono momenti che è quasi impossibile raccontare. Tutta la carica emotiva, l’adrenalina, la tensione, ti sale alla testa nel giro di un secondo: il tempo che ci mette l’arbitro a fare quei 3, in questo caso maledetti, fischi. In un secondo vedi sfumare un sogno e la cosa peggiore è che vedi la desolazione negli occhi di chi per quel sogno ha corso e sudato da novembre ad aprile, costruendo mattoncino per mattoncino quella che è stata comunque una grande avventura. Dopo l’1 a 0, ci credevamo davvero; abbiamo affrontato la partita nel miglior modo possibile, con la giusta serenità. Merito di un gruppo meraviglioso, fatto di ragazze prima che atlete che sono orgogliosa di aver accompagnato in questo cammino e di un mister veramente eccezionale; la piaggeria non mi appartiene, però ci vuole veramente molta intelligenza per conquistarsi la stima e il rispetto di un gruppo di donne e Francesco è riuscito in questo, chiedendo loro serietà ed impegno quando ce n’era bisogno, ma lasciandole libere e senza ansie nel resto del tempo. Ecco, quando hai un gruppo così, un cammino così e arrivi a sfiorare la qualificazione... beh, ti lascio immaginare la sensazione che ti lascia l’andare fuori con 10 punti su 12 e senza aver mai perso!"

Il vostro è stato comunque un esaltante cammino che ci ha coinvolto pure emotivamente. Credevate prima di iniziare di potervi giocare la qualificazione contro la squadra che alla fine ha poi vinto questa edizione?

"Sinceramente non avrei pensato di arrivare a giocare alla pari con l’Umbria. Negli ultimi 3 anni con Francesco abbiamo fatto un gran lavoro e le ragazze sono cresciute di anno in anno, anche grazie a un lavoro che secondo me si sta facendo finalmente un po’ più attento anche nelle squadre di club. La divisione in Serie A e B poi ha ulteriormente richiesto un maggiore impegno sia tecnico-tattico che mentale e questo ci ha restituito delle giocatrici più abituate a giocare partite importanti. Però, con tutta la trasparenza del mondo, se me lo avessero detto un mese prima di partire che saremmo arrivate a giocarci tutto all’ultima con l’Umbria, avrei riso… e invece, pareggiare con l’Umbria ci ha lasciato l’amaro in bocca! Siamo andate oltre le aspettative, abbiamo preparato una torta buonissima, peccato per la ciliegina!"

Il logo del Torneo delle Regioni

Femminile e maschile uniti nella delusione a Colleferro. Al di là del risultato sportivo, che avventura è stata?

"Bellissima! Penso che ogni ragazzo e ragazza che vi ha preso parte possa dire la stessa cosa. Oltre che un gran bel momento di sport, in cui si confronta con atleti e squadre più forti e comunque diverse da quelle che si incrociano nel corso dell’anno, è un’occasione importante per cogliere il momento della socialità che dello sport è un elemento fondamentale. Si vive per qualche giorno un po’ in una dimensione parallela: da una parte ci si sente quasi professionisti, perché l’unico pensiero che hai è quel rettangolo e la palla che ci gira dentro, dall’altro ti senti libero da tanti condizionamenti e pressioni che la vita di tutti i giorni ti da. Per questo motivo, non riesco proprio a capire come alcune persone guardino alla Rappresentativa come una costrizione, un qualcosa che va evitato. Forse è proprio perché non hanno mai avuto il piacere di parteciparvi!"

Il futuro? Qual'è la tua prospettiva sportiva per il prossimo anno?

"Ora come ora, non ne ho idea! Dopo tante stagioni vissute tra campo e panchina, quest’anno a dicembre mi sono presa un periodo di pausa dal campionato e mi sono dedicata solo alla Rappresentativa. E devo dire che, non è stata male come scelta! Quindi credo che tornerò a giocare o ad allenare solo se avrò la prospettiva di una sfida interessante, ma allo stesso tempo divertente e soprattutto se potrò contare su un ambiente che vive lo sport come lo vivo io: per vincere ma divertendosi!"

Ti vedremo ancora soffrire e gridare al Torneo delle Regioni?

"Questa è una domanda che non devi fare a me! Io spero di sì e ovviamente al fianco di Mister Battistini: squadra che vince, non si cambia... (ride, ndr)"

Grazie Eleonora, è stato un piacere averti a FutsalMarche.it. Un abbraccio.

"Grazie a voi per questo spazio. Se me lo permetti ti rubo solo altre due minuti per un paio di ringraziamenti che mi sembrano doverosi! In primo luogo a Francesco perché ha una conoscenza del calcio a cinque e ora anche del movimento femminile che gli permetterebbero di seguire tutto da solo e invece continua a portarmi con lui. A tutte le ragazze perché hanno dimostrato serietà e impegno senza bisogno che fossimo noi a chiedergliele e per le tante risate che ci siamo fatte insieme. Poi ancora a Giorgio Moretti perché quest’anno è stato praticamente sempre presente e ha dimostrato che anche noi donne iniziamo ad avere il nostro piccolo posto nel calcio a cinque marchigiano. Infine, senza che le altre si offendano, al nostro grande capitano Ilaria Minnetti che ha saputo creare il gruppo giusto per sfiorare un traguardo che è solo rimandato! Quasi dimenticavo: grazie davvero anche a voi di Futsal Marche che ci avete seguito con passione ed attenzione!

Un saluto a tutti i lettori!"

 

Lo Stilnovista