Michele Ristè e il suo TdR Allievi conclusosi in semifinale: "Il Veneto vincerà il titolo. I miei ragazzi un gruppo unito, orgoglioso di loro."
In pullman dalle ore 15:00. Già mangiati (non è un bell'italiano, ma rende l'idea). Appena finita la semifinale, non c'è stato tempo di pensare alla sconfitta. Pranzo e pronti per tornare a casa. Si fermeranno a Modena per cena, hanno già prenotato. A mezzanotte è previsto l'arrivo in Ancona.
Chiamo mister Ristè, prima di lui, nessuna categoria Allievi era riuscita a passare il turno e spingersi così in là per due anni consecutivi “anche se ripetersi è sempre più difficile”.
L'ultima Rappresentativa rimasta della spedizione made in Marche è già in viaggio. In sottofondo non vola una mosca, solo un film a fare rumore.
Come state?
“Bene dai. In proporzione agli Allievi dello scorso anno e agli avversari di questo, abbiamo fatto un'impresa.”
Questa mattina come stavano i ragazzi?
“I ragazzi erano terrorizzati (ricordiamo la rosa completamente nuova, ndr).”
Per la semifinale in sé o per i dieci gol che il Veneto aveva rifilato alla Toscana il giorno prima?
“Una serie di cose. Sapevano sarebbe stata difficile. Sentivano molto la responsabilità. Secondo me il Veneto, valori tecnici superiori a noi, vincerà il titolo, è anche più forte del Lazio dello scorso anno.”
Addirittura?
“Il loro quintetto ha fatto già qualche presenza in serie B, da noi gli Allievi, almeno il blocco maggiore, giocano solo nella loro categoria. Chi ha visto il torneo, dice che di Allievi non c'è nulla, tanto è alta la qualità del gioco. Facciano tesoro i ragazzi di questa esperienza, serva loro per crescere.”
Soddisfatto della partita di oggi?
“Oggi abbiamo iniziato sulla falsa riga del primo tempo di ieri, timorosi. C'è il rammarico di non aver concretizzato il primo tempo, abbiamo avuto più occasioni, ma gli episodi non ci hanno premiato. Nel secondo tempo, ma già dentro gli spogliatoi, ho visto una squadra arresa. A livello emotivo, data l'età e la poca esperienza in gare come questa, abbiamo pagato nei primi tempi di ogni partita.”
Soddisfatto dei tuoi ragazzi?
“Assolutamente si. Oggi qualcuno ha giocato sottotono, qualcun altro era acciaccato, ma è il gruppo più unito che abbia mai visto fino ad oggi, dentro e fuori il campo. Per loro è stata un'esperienza di vita clamorosa.”
Cosa non secondaria.
“Ieri Bacchiocchi, leggendo gli articoli, vedendo i like... mi ha detto “Ma quanta gente ci vuole bene?”
Cosa ti rimarrà di questo Torneo delle Regioni?
“Un episodio su tutti. Solitamente, la sera, sguinzagliavo il mio vice Cotichelli per il "discorso motivazionale”, mentre io mi occupavo la mattina della parte tecnica. La sera prima del quarto di finale arriva Cotichelli in camera mia con le lacrime agli occhi, gli domando, allarmato “cos'è successo?”; praticamente, e non so se i ragazzi siano daccordo, ma io lo dico ugualmente, rende l'idea di quanto siamo stati bene e uniti, dicevo, i ragazzi erano in camera, a un certo punto Giombi fa sapere che gli è arrivato un messaggio del padre, lungo, commovente, lo legge ad alta voce... si unisce Marangoni, dicendo che il fratello gli aveva scritto una lettera prima della partenza e la voleva leggere davanti a tutti... capisci?
Condividere emozioni così intime alla loro età, non c'è vittoria più bella. Poi si sono messi a guardare spezzoni del film “Ogni maledetta domenica”. Ieri hanno voluto vedere la finale Lazio-Marche dello scorso anno a Jesi, l'abbiamo studiata insieme ed io ho ripercorso quei bei momenti e rivisto l'ultimo rigore mai visto! (ride, ndr). Ho un altro ricordo, ma questo è buffo.”
Dimmi.
“Nella gara contro l'Emilia Romagna, secondo tempo, avevo chiamato Giombi per sostituirlo con Pianelli, ma, proprio in quel momento Andrea Agostinelli, padre di Edoardo, presente sulle tribune, suona la tromba, Giombi non mi sente e dopo pochi secondi arriva un suo tiro, deviazione e gol del 2-2! Ancora Andrea si prende il merito (ride, ndr). Poi Menchetti, fino a quel momento inutilizzato, ha parato due rigori consecutivi... quella gara doveva essere nostra!”
Come hai concluso questo viaggio?
“Finita la partita, dentro gli spogliatoi, prima che si cambiassero, ho chiesto loro un minuto. Li ho ringraziati. Ho detto loro che devono fare tesoro degli errori e della grande esperienza fatta. Sono orgoglioso di loro.”
Finisco di scrivere l'intervista, mi arriva un messaggio da Ristè. É il suo amico poeta.
“Onesti e rispettosi, comunque assai gloriosi. Non importa alla fine il risultato, ma l'istante è tutto ciò che hai dato. Ok, si è vero, questa volta è andata male, ma in fondo cosa conta una finale? Conta l'armonia di un gruppo che unisce, conta la bellezza di un gruppo che fiorisce; forti e sicuri dei valori, concreti e certi degli odori, profumo comunque di vittoria, momenti indelebili della memoria. Bella storia narrata ragazzi e chi non lo pensa son pazzi! Abbiate cura dei timori e delle paure, saran frutto delle vittorie future. E ora solo applausi gladiatori, a voi tutti i meriti e gli onori.”
Lady Alice Mazzarini