La storia di amicizia dei portieri delle Marche Allievi al TdR di Fiuggi, Mazzarini e Shkoza: “Un’esperienza fantastica! Grazie al San Giuseppe.”
Questa non è una storia normale. Innanzitutto perché si parla di portieri.
Già, l’estremo difensore. Ruolo su cui esiste già un’ampia e variegata cosmogonia. Sportiva e non.
La solitudine del portiere. La pazzia del portiere. L’imprescindibilità del portiere.
Ma questa non è una storia normale perché è anche una storia di amicizia. Profonda amicizia. Tradotta in stima e rispetto.
I due portieri delle Marche allievi al recente Torneo delle Regioni erano due ottimi portieri. Costretti dal ruolo e dalle scelte dei selezionatori a dividersi il minutaggio. E fin qui ci sta.
Ma questi due giovanissimi interpreti del ruolo più delicato nel futsal, Mirco Mazzarini e Mario Shkoza, quel ruolo se lo sono divisi anche nella stagione regolare.
Curiosamente, ma non per caso, provenienti dalla stessa società: il San Giuseppe Jesi.
Noi per voi abbiamo raccolto la loro testimonianza al rientro da Fiuggi. Tutta da leggere.
Due ragazzi diversi fuori dal campo. Mirco silenzioso, Mario istrione. Legati dalla passione estrema per il calcio a 5. E decisamente maturi per quel recita la loro carta d’identità…
Iniziamo con la consueta non domanda delle interviste doppie. Chi inizierà a rispondere?
Mario: “Risponderà per primo Mirco. (dopo un simpatico piccolo bisticcio iniziale, la prima e ultima volta che non li vedremo andare d’accordo, ndr)”
Che esperienza è stata, questa del 1° Torneo delle Regioni 2013, dedicata a formazioni giovanili di futsal?
Mirco: “E’ stata un’esperienza nuova. Abbiamo incontrato avversari molto diversi da quelli che siamo abituati ad incontrare di solito. E’ stato tutto molto emozionante. Il nostro gruppo si è dimostrato subito fantastico, avendo fatto amicizia sin dall’inizio. E ci siamo divertiti tantissimo.”
Mario: “Abbiamo vissuto un’avventura molto bella. Ci servirà molto per il nostro futuro. Eravamo una squadra di alto livello, misuratasi con altre formazioni molto valide (non un caso che Lazio e Puglia, avversari nel nostro girone, si siano giocate poi lo scudetto, ndr).”
Parliamo specificatamente del vostro torneo, quello degli allievi. Prima gara probabilmente la più bella contro l’Abruzzo conclusa con una larga vittoria. Poi la sconfitta di misura contro i futuri campioni d’Italia del Lazio al temine di una bellissima partita e l’ultima gara il pareggio con la Puglia, giunta su una loro punizione a 4 secondi dal temine, probabilmente la nostra prestazione peggiore. Condividete questa ricostruzione?
Mirco: “Condivido assolutamente. Nel secondo tempo con l’Abruzzo abbiamo dimostrato la nostra superiorità tecnica ed un grande spirito di gruppo. Contro il Lazio abbiamo fatto una grande partita, ma loro erano più forti di noi. Con la Puglia pareggio a mio avviso immeritato giunto per una punizione inesistente allo scadere, ma nel complesso abbiamo mostrato qualità superiori alle loro.”
Mario: “Anche io la penso così. Con l’Abruzzo abbiamo fatto vedere un netto predominio. Contro il Lazio c’è mancato quel pizzico di fortuna decisiva in questo tipo di tornei. Il pareggio a quattro secondi dalla fine ci rammarica, ma non si possono prendere ripartenze quando manca così poco alla fine. Un peccato perché potevamo andarcene con due vittorie e la sconfitta solo di fronte ai laziali.”
La vostra è una storia particolare. Siete stati scelti tra come i migliori portieri delle Marche nelle vostra categoria. Proprio voi che vi dividete il posto anche nel club, il San Giuseppe Jesi. Ma che rapporto c’è tra di voi?
Mirco: “C’è un rapporto di grande amicizia. Sono tre anni che ci conosciamo e tra noi c’è una sana rivalità. Mario è un amico, anzi un grande amico.”
Mario: “Siamo partiti insieme col futsal. C’è una grande amicizia. E la ovvia rivalità per giocarsi il posto ci ha fatto crescere. Non è un problema stare sempre sulla corda, ma è un motivo per dare sempre il massimo.”
Mirco ha giocato le prime due gare contro Abruzzo e Lazio. Mario quella contro la Puglia. Giudicate l’uno le prestazioni dell’altro…
Mirco: “Sul primo gol della Puglia dopo pochi secondi Mario ha pagato l’emozione dell’esordio. In campionato quel tiro l’avrebbe bloccato. Poi ha fatto una grande gara, dimostrando tutto il suo valore.”
Mario: “Contro l’Abruzzo Mirco è stato poco impegnato, ma si è fatto sempre trovare pronto. Col Lazio ha fatto un partitone. Non un caso che tutti l’abbiamo indicato come il migliore in campo.”
E non è un caso che proveniate dalla stessa scuola, il San Giuseppe Jesi. Quanto c’è di merito della vostra crescita della società jesina e dei preparatori che vi ha messo a disposizione, da ultimo Luca Catalani?
Mirco: “Tanto, se non tutto. Luca ci ha dato molto, ogni settimana ci ha allenato con premura, passione e grande preparazione. In passato abbiamo avuto Vanzela, grandissimo portiere e un formidabile preparatore.”
Mario: “Mi associo in pieno. Luca ci ha aiutato davvero molto. Ci ha dato tantissimi consigli, lavorando sui nostri difetti, spesso lasciando indietro anche la sua parte di allenamento, con una generosità enorme, visto che era anche il portiere titolare. Ma dobbiamo dire grazie anche ad Anselmi e Ugolini, due eccellenti portieri, sempre parchi di suggerimenti. Anche se bastava solo guardarli per imparare.”
Quali caratteristiche ruberesti al tuo amico collega e in cosa ti senti migliore?
Mirco: “A Mario ruberei la reattività e la presa sul pallone. Forse sono meglio di lui nelle uscite…”
Mario: “ Ruberei a Mirco la sicurezza, fondamentale nel nostro ruolo. Diciamo che io parlo di più per aggiustare la difesa. Sui rinvii probabilmente me la cavo meglio.”
Vista la ventilata possibilità che il San Giuseppe cessi la propria attività, quale potrebbe essere il vostro futuro?
Mirco: “Mister Petrucci (Jacopo, tecnico della formazione jesina juniores nella scorsa stagione, ndr) si è trasferito al Castelbellino e mi piacerebbe poterlo raggiungere. Ovviamente con l’assenso del San Giuseppe, qualora non continuasse nel proprio percorso.”
Mario: “Vorrei giocare di più per continuare nella mia crescita. Per motivi di lavoro vorrei rimanere sportivamente nello jesino.”
Domanda banale, ma doverosa. Nel vostro futuro c’è il desiderio di rivestire la maglia delle Marche juniores ora che passerete d’età?
Mirco: “Certamente si. Farò di tutto in futuro per convincere i selezionatori a convocarmi.”
Mario: “Ovviamente. Dopo aver vissuto questa esperienza chi non vorrebbe non tornarci? E rifarla con Mirco sarebbero fantastico…”
Siamo alle conclusioni. Saluti, dediche e ringraziamenti.
Mirco: “La dedica e i saluti vanno alla mia famiglia. Ci tengo a ringraziare mister Gabriele Pieralisi per averci voluto in prima squadra e i due Luca Catalani. Il primo, dirigente del San Giuseppe, perché ci ha messo il cuore e il nostro preparatore per averci fatto crescere.”
Mario: “Non posso esimermi di ringraziare la mia famiglia che non mi fa mancare nulla e che mi sostiene sempre. Oltre alle persone citate da Mirco, ci tengo a ringraziare i nostri selezionatori Lorenzo Morini e Michele Ristè che ci hanno dato fiducia. In particolare al sottoscritto, nonostante provenissi da un fastidioso infortunio.”
Null’altro da aggiungere, cari ragazzi.
In bocca al lupo per il vostro futuro.
Come a Fiuggi, continuate a parare tutti i tiri che ricevete.
Lasciando entrare in porta solo i vostri sogni.
Trasformista
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