Un brindisi all’inizio del 52°Torneo delle Regioni in Sardegna con Marco Mastrostefano. “Se stavolta non vinciamo, mi dimetto.”

La dichiarazione ad effetto non è certo farina del sacco del Mastrissimo. Tanto per capirci subito.
Ma da quando seguiamo questo evento che giochiamo su questa gag. Tramutata in un coro da stadio amatissimo dai ragazzi che vestono anno dopo anno la maglia delle Marche. E che lo inneggiano di fronte allo stesso dirigente federale. Finto arrabbiato, ma divertissimo.

Marco Mastrostefano è la memoria storica della FIGC Marche, reparto calcio a 5. Tanta acqua ne ha vista passare sotto i ponti del pallone a basso rimbalzo in salsa marchigiana.

E’ con lui che iniziamo la sequenza delle interviste dedicate a Sardegna 2013.
Un po’ per stima verso il dirigente federale più appassionato di futsal residente in Via Schiavoni.
Ma un pochetto anche per scaramanzia…

 

il Mastro azzurroCiao Marcone, sei il decano per eccellenza del calcio a 5 regionale. Raccontaci come è nata il tuo connubio con la federazione?

“Era il 1989 (ultima e unica vittoria delle Marche nel calcio a 5 avvenuta nel 1988, giusto l’anno prima, ndr). Me lo propose Bruno Sassaroli, allora responsabile del calcio a 5. Era per me un’esperienza nuova. Il calcio a 5 allora era tutto da scoprire. A maggior ragione per me che venivo dal calcio a 11 con partecipazioni nello staff dell’Orsal e dei Collemar Pescatori.”

 

E’ stato subito amore con il calcio a 5?

“Ho convissuto per due anni con il calcio. E poi mi sono dedicato totalmente al fusal. Si, è stato amore vero.”

 

Molti non sanno che sei stato un precursore futsalmarchiano nei tempi in cui internet era solo una chimera. Di cosa ti occupavi?

“Raccoglievo i risultati e facevo un articolo per il Corriere Adriatico. E scrivevo anche sul Nuovo calcio. Erano i primi anni 90. Poi ho continuato passando ai media solo i risultati.”

 

A quante spedizioni del Regioni hai partecipato?

“A tutte dal 1989 (ecco perché ne chiediamo a gran voce le dimissioni, ndr).”

 

Qual è quella che ricordi con particolare piacere? E perche?

“L’anno di Fiuggi nel 2011 perché tutte le delegazioni si incontravano per la città. Molto importante per me personalmente quella di Salsomaggiore 2008 perché ho dovuto abbandonarla per ricevere la benemerenza a Roma.”

 

Marco Mastrostefano con lo Stilnovista e l'Enigmista

Per contro l’edizione che proprio non ti è piaciuta?

“Non mi sono piaciute le edizioni in cui c’erano le qualificazioni. E’ giusto che tutte le regioni partecipino, indipendentemente dal livello delle proprie squadre. E’ un momento di aggregazione imprescindbile.”

 

Parliamo dai tanti dirigenti di fusal con cui hai convissuto. Che ci dici di Bruno Sassaroli?

“E’ una persona che non vedevo tantissimo, pur essendo lui presente. A lui debbo l’ingresso in questo mondo. Gli sono ovviamente grato.”

 

Su Giorgio Moretti?

“Innanzitutto per me è un grande amico. L’avevo conosciuto già come dirigente di società. Mi ha insegnato molto, soprattutto a curare i rapporti interpersonali in cui certamente prima non brillavo. A Giorgio voglio e vorrò sempre bene.”

 

E del neo delegato MassimoMarchetti?

“Si è fatto un salto di qualità perché è sempre presente in comitato. Vivendo da vicino ogni problema, ne è egli stesso la soluzione più pronta.”

 

Una carrellata sugli allenatori con cui hai vissuto le tue esperienze. Fammi alcuni ritratti.

“Intanto gli allenatori di oggi, allievi e giovanissimi, sono i migliori possibili. E ne sono fiero. In passato ricordo con piacere l’esperienza con Roberto Osimani, un maestro di tecnica e di tattica. Di Cristiano Fortini posso dirti che era un innovatore, ma forse per l’epoca un po’ troppo fuori dagli schemi.”

 

Di palo in frasca. Cosa cambieresti del Comitato Regionale Marche in merito al futsal?

“Il Comitato si è evoluto nel tempo. E ci siamo adeguati alla crescita del movimento. Personalmente cambierei a livello federale le giustizia sportiva. Introdurrei la possibilità di fornire tutte le prove possibili in materia di difesa.”

 

il Mastro di Lock Ness

Scherzando, ti chiediamo sempre le dimissioni ritenendoti un gatto nero. Ma non ti sei convinto anche tu?

“Non credo di esserlo. Non ho colpe dietro i mancanti risultati ottenuti (e si lascia andare ad un largo sorriso, ndr).”

 

Cosa ti auguri da questa edizione che sta per cominciare

“Spero di ottenere quei risultati mai ottenuti prima.”

 

 

Tac. Risposta sbagliata. Non vinceremo nemmeno quest’anno…

N.B. Le faccette su questo sito non si possono mettere.

 

 

 


Trasformista

 

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