Federality: lettera aperta al vice presidente Panichi
PER CHI SUONA LA PROCURA?
Gentilissimo Ivo Panichi, vice presidente del Comitato Regionale Marche, mi permetto di scriverLe questa lettera aperta in modo che il contenuto sia a conoscenza anche di tutte quelle società che quella sera di giovedì 17 novembre sono state costrette a disertare quella famosa riunione per mia scelta.
Non ci siamo mai conosciuti di persona, pur sfiorandoci diverse volte e non abbiamo mai avuto modo di parlare più di tanto.
Immagino io non Le stia, sportivamente parlando, parecchio simpatico e mi consideriate un rompicoglioni. Mi perdoni la franchezza del termine in questi casi decisamente parecchio pertinente.
E francamente non vi biasimo.
Al contempo anche noi del calcio a 5 faremmo volentieri a meno della vostra guida. Anche qui non uso troppi giri di parole.
Ma il nostro governo nazionale, quello della Divisione Nazionale, non è mai riuscito a scastrarci dall’egida del controllo dei Comitati regionali e provinciali.
Mi dicono che Lei non sarebbe molto incline verso le questioni futsaliche.
E mi scuso in partenza se quanto affermo non sia conforme al suo reale pensiero, ma non ho fonti attendibili per poterlo verificare adesso alla svelta.
Tanto da aver vietato due stagioni fa il nostro Futsal Start, sorteggio di Coppa Marche e presentazione dei calendari, e di aver abolito l’uso della parola futsal nel Comitato.
Ma il futsal non nasce certo da Futsalmarche.it, semmai è vero l’esatto contrario.
Tralasciando questi discorsi comunque di poco conto, Lei mi ha espressamente mandato a dire da un mio tesserato ricoperto in passato da investiture federali che se fosse stato per Lei mi avrebbe mandato la procura federale per quel nostro incontro da me organizzato.
Ha anche aggiunto che addirittura sarebbe stato in pericolo Lei in prima persona, qualora non l’avesse fatto per omessa denuncia.
Ebbene quell’incontro l’ho cancellato perché alle volte è meglio il silenzio che fare rumore e non essere capiti. Tanto poi ci sarebbe c’è stato modo di farlo. E anche in modo più ridondante. Decisamente più ridondante.
Le giuro che mi sarebbe piaciuto ricevere la chiamata della Procura Federale per aver organizzato un incontro tra liberi cittadini, seppur tesserati per la FIGC.
E Le confesso che quella battuta fatta da me su facebook riguardo alla chiamata dalla Procura della Repubblica, non certo rivolta ad eventuali appropriazione indebite di denaro come qualcuno ha travisato, non era poi così una battuta.
Perché un conto è lo sport, un conto è privare i cittadini della propria libertà. Naturalmente dopo aver chiesto la clausola compromissoria. Qualcosa di carte federali le so anche io…
E comunque Le confesso che la apprezzo.
Mi piace chi cerca di far rispettare le regole in un mondo in cui aumentano sempre più chi non le segue.
Ora Le confesso che Lei avrebbe avuto anche forse anche altre occasioni per rivolgersi alla Procura Federale.
Per esempio quando si è telefonato ad una squadra di C1 a 3 ore della partita per non mandarla a giocare causa il non funzionamento dell’impianto di illuminazione. Peccato che poi quell’impianto funzionasse benissimo. Come del resto la sera prima, in notturna perlatro, in serie D…
Oppure quando il giudice sportivo, su indicazione dell’Ufficio tesseramenti, ha invalidato un ricorso perché il tesseramento sub iudice in questione era “un mero errore informatico” e poi 15 giorni dopo per lo stesso motivo la Corte d’Appello Territoriale ne ha ribaltato l’esito.
O anche quando quell’arbitro ha prima asserito nel referto che un gradino era distante 91 centimetri dal campo. Per poi tornare ai reali 78 di nuovo di fronte alla Corte d’appello federale.
Ma tutto questo appartiene al passato. E a noi, come spero a Lei, non ci interessano più queste questioni.
Le offro invece ora nuovo spunti d’analisi.
Cosa ne pensa del fatto che i comitati provinciali, peraltro con discrezione e cortesia, attraverso la casella mail ufficiale dei comitati, abbiano mandato mail alle società di calcio a 5 con allegato le designazioni già compilate con alcuni candidati prescelti?
Le allego qui quella fatta dal Comitato di Pesaro.
E qui quella di Ancona.
Inoltre perché nelle schede di designazione, vedi qui sotto, per le candidature dei delegati assembleari e nei revisori dei conti è già presente la dicitura effettivo e supplente?
Ma non è l’Assemblea elettiva che deve decidere in base ai voti chi sarà l’effettivo e chi il supplente nei ruoli di delegato e revisore?
Come è potuto sfuggire questo al solerte controllo del collegio di garanzia elettorale?
In conclusione pensa che questo sia regolare o ci siano gli estremi per la Procura Federale?
Nel dubbio, quando e se ne avrà voglia, assecondi la mia curiosità.
E nel caso di pericolo di irregolarità occhio ad incorrere Lei nella famigerata procura.
Per omessa denuncia, naturalmente.
Con stima,
Marco Bramucci
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