Serie C1: Analisi 25^ giornata
FUTSAL CO-BIS
Coppa e campionato: ora è realtà. Il Futsal Cobà si è concesso il double più appetitoso della stagione agonistica regionale e all'alba del mese di Marzo può già considerarsi una corazzata in ferie. O quasi. Già, perché le ultime cinque giornate di C1 vanno onorate con la massima serietà a prescindere dalla matematica. In ballo ci sono altri verdetti, altri traguardi che inevitabilmente si intrecciano con un destino già scritto.
Maestosa la penna degli Sharks. Abituata a ribadire a chiare lettere la propria supremazia ad ogni latitudine, come testimonia un ruolino di marcia sbalorditivo: 23 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Contro chi? Lo stesso avversario che nella cornice della Palestra Monticelli ha assistito all'happy end sangiorgese.
Buffa coincidenza. Ancor più clamorosa se il pensiero si rivolge a Nicolino Rocchi, per anni seduto sulla panchina di quell'Adverso che lo ha consacrato come uno degli allenatori più preparati e navigati della categoria. Senza dimenticare gli ascolani Niccolò Sestili e Mattia Giorgi. E che dire dei marcatori? Oltre a Palmieri, soliti acuti di Mindoli e Bottolini. Timbri indigeni per ribadire il senso di appartenenza e chiudere alla perfezione un cerchio immaginario.
E' iniziata alle ore 22 di Venerdì sera l'epopea del Futsal Cobà in casa del Futsal Askl. Con la consapevolezza che, per stappare lo champagne, dovevano verificarsi altre condizioni favorevoli in quel di Cingoli. La testa però non poteva viaggiare parallelamente in due direzioni opposte e così i cervelli hanno lasciato la spina attaccata per dar vita al liberatorio 4-3. Narrazione a raffica: doppio Mindoli scava il solco, Cristiano Sestili prima dell'intervallo accorcia, Paolini in apertura di ripresa scatena la bolgia, Palmieri e Bottolini ribadiscono il concetto e dulcis in fundo Federico Benigni illude. Niente colpi di scena. Al triplice fischio Bagalini e i suoi compagni di avventura corrono negli spogliatoi a sfogare l'urlo di gioia. Cori immortalati da videocamere e cellulari, resi virali sui social perché certe emozioni impreziosiscono l'album dei ricordi. Giusto così. La Serie B in quattro anni è il coronamento di una cavalcata ricca di impennate, smorzata soltanto dall'exploit del Cus Macerata 2015-2016 che ha costretto gli Squali ad attraversare una fase di transizione. Utile. Utilissima. Da quell'esperienza la società ha tratto ampio giovamento, moltiplicando gli stimoli e gli sforzi sul mercato e sul campo per costruire un'armata senza eguali. Nel tripudio, onore ai bianconeri. Ossi duri e per nulla arrendevoli. Ancora in corsa per un piazzamento playoff reso abbordabile da una concorrenza che continua a zoppicare.
In primis l'Ankon Nova Marmi, lontana parente di quella sfavillante ammirata nel girone d'andata. I dorici hanno alzato bandiera bianca anche al PalaQuaresima, dove il Grottaccia ha imposto la sua legge fatta di velocità e cattiveria agonistica. Sugli scudi la Perla Nera Mamadou Diop, autore di una tripletta che nel primo tempo ha messo in ginocchio le velleità di Bilò e soci. Incontenibile il senegalese, scortato nella sua missione da Leonardo Fufi (altra tripletta) e dai fratelli Banchetti invitati anche loro al festival del gol. L'8-5 finale lascia l'amaro in bocca ad una formazione, quella ospite, precipitata in un tunnel pericoloso e per certi versi preoccupante. Tre i k.o. consecutivi. All'orizzonte ci sono la trasferta di Potenza Picena e l'impegno casalingo con i neo campioni delle Marche. Il gioco si è fatto duro: urge una reazione.
Ermetiche il Fano e la Dinamis. Accomunate dalla volontà di sostituire alle parole i fatti, con l'obiettivo di ridisegnare una classifica animata da significati opposti. La sintesi del braccio di ferro è stata un 3-3 che accontenta tutti e nessuno. I granata hanno cullato per mezz'ora buona l'idea di incamerare i tre punti, spinti dai guizzi di Pedinelli e Nespola. La partenza “a razzo” è stata vanificata da un finale... cui basta cambiare l'iniziale per inquadrarne gli effetti devastanti. La squadra di Anselmi si è afflosciata, vittima delle solite proverbiali amnesie, e ha subito la rimonta targata Lopez (doppietta) e Pergolini. La compagine di Cecchini si mangia le mani e i gomiti per qualche occasione divorata in extremis, quando ghiotti contropiede in superiorità numerica non sono stati sfruttati come avrebbero meritato. Semaforo giallo.
Verde, a sorpresa, quello che garantisce ritmo alla marcia del Cagli. Gli Orange, afflitti dal cronico mal di trasferta, si sono scrollati di dosso la scimmia espugnando il bollente fortino della Bocastrum. Sessanta minuti dove ha regnato ogni cosa eccetto l'Occidentali's Karma reso celebre da Gabbani sul palco di Sanremo. Alla “Bombonera” il 3-9 è di proporzioni mastodontiche, ma rispecchia fedelmente la condizione di emergenza nella quale versano i padroni di casa. Tra assenze e acciacchi, la banda Balloni spera di recuperare in fretta smalto e condizione fisica per affrontare con brillantezza il rush finale di campionato. La sfida è stata accompagnata da qualche veleno. Schermaglie dialettiche che non hanno impedito a Gago Giommi di godersi il colpaccio. Sontuosa la prestazione di Luca Maggioli, a referto con una tripletta che rappresenta la punta di un iceberg fatto di sacrificio, solidità ed efficacia negli inserimenti.
Si gongola al confine con l'Emilia. Morale alle stelle anche per il Città Futura Montecchio, autoritario nel rifilare un sonoro 5-1 al frastornato Futsal Potenza Picena. Camaleontico l'atteggiamento del roster di mister Sbacco. Pareggia, poi dilaga, poi annega, senza una coerenza. Senza quella continuità che aveva trasformato la cenerentola della C1 in una delle più suggestive favole di fine 2016. In vantaggio con Gattafoni, le ambizioni dei maceratesi sono andate a sbattere sui due legni colpiti in chiusura di primo tempo. Episodi che avrebbero potuto indirizzare in maniera diversa la gara, ma il calcio a 5 vive di attimi. Di flash. Così, dopo il pareggio di Hysa, la mira di Lazzaretti e la vena del portiere-goleador Bacciaglia hanno catapultato le Aquile in Paradiso. Un'oasi da mantenere grazie a sudore e lavoro in allenamento. Aiudi è stato chiaro: guai adagiarsi sugli allori.
C'è chi ricorderà con enorme piacere le vibrazioni di un 3 Marzo speciale. Se non definitivo, sicuramente indicativo. Per il Città di Falconara, ad esempio, il 3-1 al Futsal Sambucheto è stato un toccasana che ha avvicinato la salvezza diretta. Marco Bramucci, euforico e orgoglioso della rinascita dei suoi ragazzi, lo ha anche ammesso senza giri di parole: “Quella che stiamo costruendo mattone dopo mattone è la più memorabile impresa in 45 campionati di prima squadra che abbiamo disputato”. Difficile dargli torto. Le premesse erano state avvilenti, poi è scoccata la scintilla che ha acceso negli occhi di Valente e degli altri una luce diversa. Ammaliante. Tanto che, oggi, il gruppo guidato da Angeletti è in grado di vincere anche quando non brilla. Venerdì sono bastate un'invenzione del capitano, uno schema da calcio d'angolo ben eseguito da Grassi e una fulminante ripartenza di Palfreeman per avere ragione di un avversario troppo De Sousa dipendente. Il brasiliano il bersaglio lo aveva centrato, su punizione, ma la staticità dell'attacco ha fatto sfumare la prospettiva di raccogliere se non il bottino pieno almeno quello parziale. Unica consolazione la frenata collettiva in coda.
A pancia piena anche il Riviera delle Palme di Leonardo Grossi, che con sette effettivi ha sbancato il PalaInferno inguaiando la povera Real Fabriano. Pessimo il momento dei Pagliacci. La fotografia del periodo negativo è esattamente quella apparsa sulla pagina Facebook della società, senza colore e a tinte bianco e nere. Velo di tristezza e malinconia che nemmeno Baldoni, con la sua doppietta, è riuscito a cancellare. Metabolizzato il 2-4 si pensa già ai playout e a chiudere con un rigurgito di dignità una marcia che passo dopo passo si è trasformata in un incubo. Cocciò, Sciarra, Cannella, Piccinini, Consalvo, Falà ed Ererra sono i sette eroi sambenedettesi comparsi nell'ultima distinta. Filastrocca da recitare a memoria. Per saccheggiare la città della carta è stata sufficiente un po' di attenzione, disciplina tattica, furbizia nell'approfittare degli errori altrui per pungere con rapidi capovolgimenti di fronte. La sofferenza è coincisa con gli ultimi cinque minuti, quando il portiere di movimento rossoblu aveva gettato le basi per una rimonta che poi non si è concretizzata per mancanza di tempo.
E' ufficiale: va aggiunto un posto al tavolo delle pretendenti alla salvezza. Lo spacciato e bistrattato Eagles Pagliare ha rigirato la frittata con un prodigio targato Bachetti. Il 4-2 esterno a Monsampolo è una coltellata nello stomaco del Csi Stella, deluso e frustrato da un risultato che rischia di minare la serenità dell'ambiente. La squadra di Croci paga a caro prezzo le ingenuità di un reparto difensivo distratto, poco affidabile nei frangenti decisivi del match. Pagliare smorza i facili entusiasmi e prosegue a testa bassa. La rotta è chiara: “Non siamo nemmeno a metà dell'opera. Ci attendono tre partite dove abbiamo l'obbligo di totalizzare nove punti. Solo allora potremo permetterci il lusso di affrontare discorsi importanti”. Hanno vinto con il pressing gli ospiti. Con il coraggio. E con un Fraschetti formato xxl. Paura per l'infortunio a Rodilossi, ma l'allarme è subito rientrato: gli esami hanno scongiurato la presenza di lesioni gravi.
THE WINNER IS...
Gli Oscar della 25^ giornata
INNO ALLA GIOIA – MANLIO DE' ROBERTIS (Futsal Cobà)
Note, canzoni, dediche a ritmo di musica. Se i momenti salienti della storia del Futsal Cobà sono abbinati a una colonna sonora il ringraziamento va a quest'uomo. Al Press di Cobanello, fonte inesauribile di tormentoni ideati per dare il benvenuto ai nuovi acquisti, per esaltare le gesta dei fedelissimi e per celebrare le tappe della salita degli Sharks fino alla Serie B. Un vulcano di fantasia Manlio. Ma non c'è, ovviamente, solo il lato canoro da sottolineare. L'amore per la creatura sangiorgese è sconfinato ed è testimoniato dalla presenza in tribuna ad ogni benedetta partita. Non fa mai mancare il suo supporto, tra sorrisi, strette di mano e quello sguardo sempre vigile che nasconde (a fatica) tonnellate di passione. Ci tiene. Adesso che la stagione perfetta è andata in archivio, abbiamo un valido motivo per coniare un nuovo... motivetto. Giusto Press? Menestrello.
ANTICO VIZIETTO – ALEX BACCIAGLIA (Città Futura Montecchio)
Il pelo, il vizio. Frammenti di proverbi. Robe da lupi più che da portieri. Robe da Alex Bacciaglia, 22 anni e prodotto delle giovanili del PesaroFano. Società in cui il ragazzotto è cresciuto accumulando esperienza, imparando i trucchi del mestiere prima di diventare autonomo e ritagliarsi un posto da titolare al Futsal Pesaro. Oggi la sua casa si chiama Città Futura Montecchio. Specialità: usare le mani per parare e strozzare in gola l'urlo degli attaccanti avversari, usare i piedi per avanzare e punire il collega di turno improvvisandosi bomber. Uno sfizio. Un vizio. Ripetuto già tre volte in questa stagione. Chi conosce Alex lo definisce "il ragazzo della porta accanto". La descrizione, a giudicare dal feeling con il gol, non fa una piega. Higuita.
LA PANTERA – MAMADOU DIOP (Grottaccia)
Mama, non Mama. Trascrizione del dubbio amletico che ci attanaglia quando strappiamo i petali della margherita e ci chiediamo, sottovoce, se qualcuno è disposto a ricambiare un sentimento che faremmo meglio a confessare. Nel nostro caso, però, Mama è semplicemente il diminutivo di Mamadou. Talento a corrente alternata che quando decide di essere devastante diventa un incubo per ogni difesa della C1. Il ciclone senegalese si è abbattuto Venerdì sull'Ankon Nova Marmi, affondata dalla tripletta di colui che in coppia con Joele Banchetti ha riacceso le speranze playoff del Grottaccia. Cingoli sogna: Mama o non Mama a cinque giornate dalla fine, più che un diritto, è un dovere sacrosanto. Furia.
Marco Cognigni
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Commenti
TANTA SPESA ,POCA RESA :-*SOGNAMO INSIEME.
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