Serie C1: Analisi 20^ giornata
TIKI FUTSAL: SALOTTO C1
Ci piace il pallone. Talmente tanto che non ci basta corrergli dietro. Lo calciamo e lo guardiamo stravaccati in poltrona con il telecomando accanto, addestrati allo zapping compulsivo per non perdere nemmeno un istante dei vari talk-show. Siamo così. Siamo fissati. Sarà per questo che mogli e fidanzate ci odiano. A ciascuno il suo vizio, se ne faranno una ragione.
Sta andando di moda, mentre scriviamo, il mercato. Sono le ore dei film sul nulla, del tutto fumo e niente arrosto, delle chiacchiere mal digerite dai tifosi che sperano nel colpaccio puntualmente sfumato sul più bello. Meccanismo crudele. Però impenna l'audience e noi, consapevoli della beffa dietro l'angolo, siamo comunque onorati complici.
Parentesi aperta e chiusa per sostenere quale tesi? Nessuna in particolare. La C1 del futsal in ottica mercato ha già dato. Si è spremuta con qualche petardo ad effetto, ma già da un pezzo ha dirottato il mirino sul parquet per delineare le gerarchie definitive. E il talk-show? Vive. Lo stesso. Nel salotto virtuale dove dirigenti, allenatori e giocatori si improvvisano opinionisti e tracciano bilanci, abbinando alla loro idea una emoticon calzante. Felici e contenti, depressi e disperati, ottimisti o sull'orlo di una crisi di nervi. In balia dell'esito di una giornata di campionato pronta a ribaltare gli stati d'animo. E le certezze.
Il Futsal Cobà non vanta alcun Giampiero Mughini nel proprio organigramma. Non può piazzarlo in prima fila nel Tiki Taka del canale tematico, ma siamo sicuri che aborrirebbe le sentenze dei critici impegnati a gettare ombre su una cavalcata solitaria francamente poco contestabile. E' limpido il percorso degli Sharks. Sfugge a moviole e lenti d'ingrandimento. Per apprezzarlo basta l'occhio nudo, per lodarlo basta l'ennesima dimostrazione di carattere piovuta Sabato scorso nel match incandescente con il Cagli. Sotto di due gol i ragazzi di Nicolino Rocchi hanno pigiato l'interruttore e hanno capito che il talento non sarebbe stato sufficiente. L'iniezione di personalità è arrivata da Cassaro, bravo ad accorciare le distanze e a propiziare l'espulsione di un ingenuo Saraga caduto nella trappola dopo aver indossato per cinquanta minuti i panni dell'eroe. La superiorità numerica ha poi scatenato la furia di Mindoli, che in un amen ha messo il punto esclamativo su una rimonta da urlo. Accelerate, queste, che avvicinano lo striscione del traguardo e aggiungono benzina al serbatoio a dispetto di timidi segnali di stanchezza. Masticano amaro gli Orange, che incassano una generosa razione di complimenti. Leggeri. Portati via da un soffio di vento. Come carezze che somigliano ad antipatici schiaffi.
Dal capello bianco dello scrittore catanese all'accento foggiano dell'istrionico Franco Ordine. Si scende di una posizione e si trova un rinvigorito Ankon Nova Marmi, capace di ristabilirlo (l'ordine) con un autoritario 4-1 al Fano di Marco Anselmi. Già, perché al successo dei dorici hanno fatto eco i contemporanei capitomboli delle dirette inseguitrici, sciupone e subito stufe di viaggiare a bordo della giostra della gloria. Un gettone in più lo ha inserito Guido Campofredano, protagonista del guizzo che ha spianato la strada ai padroni di casa. Il raddoppio di Sabbatini a dieci minuti dall'intervallo non ha provocato sconforto nel clan granata: le partenze ad handicap sono oggetto di riflessione e bisognerà lavorare sodo per correggere questo aspetto deficitario, ma la reazione è stata veemente e il 2-1 di Fabbroni ha scosso positivamente i compagni. De Tullio è dovuto salire in cattedra legittimando il suo valore con un paio di interventi provvidenziali, poi Pinto e Ciavattini hanno metaforicamente “buttato la chiave” sistemando in cassaforte i tre punti.
“Aaaahhhh come gioca la Dinamis”, avrebbe gridato con tono estasiato l'immenso e indimenticabile Maurizio Mosca. Frase soggetta a data di scadenza e valida fino alla scorsa settimana, quando a prenderla in prestito si è fiondato il felino Csi Stella di Angelo Croci. Impresa maiuscola. Un applauso a Fusco e al resto della ciurma, corsara al PalaBadiali nonostante la solita emergenza l'avesse obbligata a sfidare una delle compagini più in forma del 2017 con appena otto elementi. La distinta corta è stata tappezzata dall'ex capitano del Porto San Giorgio reduce da uno stiramento al polpaccio, dal castigatore Andrea Nava (doppietta) e dal talentuoso diciassettenne Lorenzo Di Girolamo. Il giovanotto in rampa di lancio ha fatto la differenza trascinando (verbo più che mai appropriato) i beniamini di Monsampolo verso un'affermazione di vitale importanza. Restano tre le lunghezze di margine sulla retrocessione diretta, spettro con il quale bisognerà convivere fino ad Aprile inoltrato. Opaca invece la prestazione dei favoriti della vigilia. Servirebbe una puntata intera del “Processo di Biscardi” per sviscerare i motivi di un black-out tanto fragoroso. I due squilli di bomber Pergolini sono un contentino magro, inadeguato. Poco cinismo, atteggiamento confusionario, scarsa lucidità: eccoli i tre dei capi d'imputazione ai quali dovrà rispondere mister Cecchini in settimana.
Il vero ciclone del tubo catodico è però lui. Il vecchio saggio. Il maestro toscano che snocciola statistiche con incantevole disinvoltura, provocando l'ospite al microfono senza un briciolo di pietà. La galleria delle schermaglie dialettiche ingaggiate da Mario Sconcerti è piena e affascinante. Le clicchi su YouTube e ti attraggono come una calamita. “Sconcertante”, per azzardare un gioco di parole, è il modo in cui il Città Futura Montecchio si è arreso all'impeto del Grottaccia. Gara mai in discussione, stroncata da un parziale di 7-1 gonfiato dalla tripletta di Fufi e dalle doppiette di Mosconi e Diop. Una valanga gialloblu che ha scaldato gli animi del PalaQuaresima, travolgendo la resistenza ospite nonostante un esile tentativo di reazione abbozzato nel finale da Rossi e Dridi. Troppo tardi. Troppo poco per stringere al petto un piazzamento playoff che andrebbe difeso con le unghie e con i denti dall'assalto della concorrenza. In crescita la formazione allenata da Massimo Marchegiani. Il cervello spedisce gli impulsi e le gambe li recepiscono girando a mille. Ritmo, intensità e fame sembrano essere tornate quelle dei tempi migliori nel catino di Cingoli.
Pungente. Aggettivo che qualifica la rivalità tra Futsal Potenza Picena e Real Fabriano, aumentata di volume nel corso di stagioni dense di duelli. Mezzogiorno di fuoco nella provincia maceratese. Anzi, quasi mezzanotte a giudicare dalla serata illuminata dai riflettori. La stessa ora in cui va in onda la “Domenica Sportiva” resa sempre più frizzante dagli interventi di Ivan Zazzaroni. Uno così, senza peli sulla lingua, si sarebbe cimentato volentieri in un piccolo editoriale sul pareggio più stravagante dell'epoca recente. Nel 3-3 c'è tutto il camaleontismo dei Pagliacci, che avanti di tre reti (Carnevali e doppio Angelelli) dilapidano il capitale dando vita ad un autentico suicidio sportivo. Bravi i padroni di casa a crederci. Bravissimi Cimmino, Pietracci e Bonfigli a raccogliere dal cassonetto dei rifiuti un punto buttato via in maniera sciagurata. Per nulla brave, invece, le figure coinvolte in incresciosi episodi verificatisi al termine delle ostilità. Stando a quanto ci riferiscono alcune nostre fonti, il senso di sportività sarebbe venuto a mancare e l'agonismo sarebbe sfociato in qualche contatto di troppo.
Ricostruzioni che preferiremmo accartocciare per esaltare la componente tecnica, ma talvolta la digressione è quasi automatica. Tornando seduti sul cuscino del nostro salotto virtuale, diamo il benvenuto a Paolo Di Canio per focalizzarci sul colpo esterno messo a segno dal Città di Falconara al cospetto del Futsal Askl. A scanso di equivoci, nessun tatuaggio. Al massimo concediamo all'ex laziale il disegno di un falchetto ad ali spiegate per rappresentare graficamente il momento magico attraversato da Valente e soci. Sul neutro di Monterocco la squadra di Angeletti, ancora priva di Palfreeman, ha risposto per le rime alle frecciatine scagliate dai gemelli Benigni. Decisivo nell'economia del risultato il guizzo in extremis di Grassi, arrivato quando ormai gli schemi erano saltati ed entrambe le formazioni procedevano per inerzia accecate dalla prospettiva del bottino pieno. I bianconeri falliscono così la loro missione e restano intrappolati nel tunnel nonostante una performance intraprendente testimoniata dal predominio territoriale mantenuto per tutti i sessanta minuti. L'impressione è che l'efficacia nell'uno contro uno sia bilanciata, in negativo, dalla carente solidità difensiva dovuta alla mancanza di un centrale di ruolo. In flessione Felicetti, forse condizionato da qualche acciacco.
Lo avessero dotato di monitor con gli highlights di Eagles Pagliare – Riviera delle Palme, chissà, magari Maurizio Pistocchi si sarebbe sbilanciato in un paragone dei suoi. Marco Falà come Arjen Robben. Altro che Cerci. Per il 24enne laterale una preziosa doppietta da sommare ai gol di Luca Consalvo e Piercarlo Cocció. Entrambi fedeli scudieri della polizza assicurativa chiamata Ivan Cannella, puntuale nel timbrare il cartellino e nel regalare un sospiro di sollievo a mister Grossi in vista del rush finale di campionato. Da batticuore il derby del sud marchigiano. L'incontro, maschio, ha galleggiato sul sottile filo dell'equilibrio dal primo all'ultimo istante, ribadendo le buone intenzioni della banda Bachetti disposta a vendere cara la pelle ma incapace di portare fieno in cascina. La classifica langue e i jolly da pescare nel mazzo sono finiti. La prossima settimana il faccia a faccia sarà con una Dinamis ferita e desiderosa di riscatto. Servirà l'occhio della tigre. Serviranno unghie un pochino più appuntite di quelle di un gattino. E' tempo di graffi: ora, o mai più.
“La moviola è uguale per tutti”. Il titolo del programma condotto da Graziano Cesari su Premium Sport corre in nostro soccorso e ci aiuta nel giustificare il polverone sollevatosi al termine di Futsal Sambucheto – Bocastrum. Sempre loro nel vortice delle polemiche, i “fischietti”. Rei secondo alcuni di condizionare con le loro decisioni l'esito delle partite. A lamentarsi stavolta sono i padroni di casa, amareggiati per una “designazione discutibile e per dei comportamenti forse poco consoni ad una sana e leale competizione sportiva”. Posizione netta e inequivocabile, malessere che ci siamo limitati a trascrivere affidandoci ad un virgolettato. Tolto il condimento extra, resta la polpa. Resta il campo. Restano i meriti inconfutabili di Balloni e compagni, impossibili da sminuire e anzi da ingigantire per l'orgoglio e la grinta dai quali sono stati assecondati. Il 7-4 in trasferta con cinque marcatori diversi finiti sul tabellino è il miglior messaggio che gli ascolani potessero lanciare ad una lotta per non retrocedere che li voleva spacciati. O quasi. E invece no. La Boca è sul pezzo, pronta a risorgere. Pronta a prendere esempio da Stipa, Massa, Ficcadenti e Vallorani, oltre che da un capitano leader assoluto dello spogliatoio.
Ci piace il pallone. Ecco il perché. Perché un giorno sei felice e contento e il giorno dopo sei depresso e disperato. Un'altalena. Basta farci il callo ed imparare a convivere con gli sbalzi d'umore. Si chiama zapping. Funziona anche senza telecomando.
THE WINNER IS...
Gli Oscar della 20^ giornata
NEW ENTRY – FEDERICO MOSCONI (Grottaccia)
Viene dal calcio a undici. Trapiantato su un rettangolo più liscio, più corto e più stretto, ha saputo accelerare il processo di ambientamento appellandosi a tutte le sue qualità. Forte fisicamente, dotato tecnicamente e con tanta voglia di imparare, l'allenatore Massimo Marchegiani lo ha gettato nella mischia senza remore. I compagni si fidano di lui. Ogni giorno di più. E la doppietta al Città Futura Montecchio non può che agevolarlo nel sentirsi a suo agio. Autodidatta.
DOMANI E DOPODOMANI – LORENZO DI GIROLAMO (Csi Stella)
Ogni tanto il paragrafetto si sofferma su volti emergenti: venti, diciannove, diciotto... Stavolta andiamo oltre e sfondiamo la barriera dei diciassette anni. Tanti ne ha compiuti lo scorso 12 Luglio questo centrale-laterale dal gol facile. In casa della Dinamis si è guadagnato la nomination difendendo, risultando fondamentale nei raddoppi, proponendosi e finalizzando in due circostanze. Pacchetto completo. Non si è fatto mancare nulla. Se troverà continuità mister Croci potrà davvero leccarsi i baffi. Prospetto.
IO SONO ANCORA QUA – STEFANO BALLONI (Bocastrum)
Eh già. Come direbbe Vasco. "La notte adda passà" e quelli della Boca il ritornello lo hanno ripetuto allo sfinimento. Vittime di un sortilegio, inglobati dalle tenebre per poi godersi l'alba di un nuovo percorso a Potenza Picena. E chi c'era a tenere tutti per mano? Lui. Proprio lui. La bandiera che sventola fiera anche quando il vento scarseggia e soffia piano. La salvezza è ancora un obiettivo alla portata, ma per centrarla servirà il contributo di tutti. Lui, proprio lui, il suo non lo farà di certo mancare. Eterno.
Marco Cognigni
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