Serie C1: Analisi 10^ e 16^ giornata

 

UN GIORNO ALL'IMPROVVISO...

 

E' il coro più in voga nelle curve che animano il calcio (a cinque o a undici) stampato su sfondo tricolore. E' il tormentone per eccellenza, colpevole causa di emicrania quando ci si ritrova a subirlo, impareggiabile fonte di libidine quando si ha il piacere di intonarlo. E' la narrazione di un colpo di fulmine. E' la descrizione di un attimo.

Un giorno all'improvviso qualcosa è cambiato. Dettagli minuscoli, o forse decisivi, destinati a ridisegnare gli scenari di un campionato di Serie C1 abituato ad alcune inconfutabili certezze. Minate. Spazzate via in un amen dallo spiffero pungente.

 

La notizia: il dominio del Futsal Cobà non è più un dominio. E' un controllo a distanza, ancora piuttosto saldo, di una leadership rimessa in discussione dal capitombolo contro il Futsal Askl. Avvenuto un giorno all'improvviso, esattamente Mercoledì 14 Dicembre. Notte in cui gli Sharks sono affondati nelle loro acque agitate da nove onde anomale di colore bianco e nero. Indigeste le accelerazioni di Paolini, le conclusioni di Felicetti, le parate di Ionni, le fiammate di Cristiano Sestili e le iniziative dei gemelli Benigni. Nicolino Rocchi conosceva le mille insidie nascoste in una partita “qualunque”, in quella che all'esterno avevano dipinto frettolosamente come l'ennesima scampagnata. Eppure non è riuscito a disinnescare la trappola. Tono funebre? No, guai fraintendere. L'incidente di percorso è umano e il margine di vantaggio in classifica resta rassicurante. Però... Però sei punti da amministrare non sono nove. E sopratutto restituiscono un minimo di pathos a una corsa al vertice fino a ieri monotona. Balorda la buccia di banana: la calpesti, la raccogli, la butti e così prepari il terreno per non scivolare più. Il passo dei sangiorgesi, infatti, è tornato spedito poche ore dopo, vittima designata una Dinamis già zoppicante nell'infrasettimanale impattato con il Fano e resa anoressica da una sfilza interminabile di assenze. Morale: il nuovo arrivato Bacaloni sta entrando nella parte, Serantoni gonfia la rete, Gabaldi dirige l'orchestra e il gruppo dimostra solidità reagendo velocemente al k.o.

 

Notizia bis: il Città Futura Montecchio, quarto in classifica e protagonista di un girone d'andata da incorniciare, viene scosso dalle dimissioni del suo allenatore Fabrizio Pianosi. Un macigno piovuto dal nulla. Alla base di questa decisione (per certi versi scioccante) c'è l'incompatibilità di vedute con l'ambiente circostante su alcuni aspetti societari e gestionali. Presupposti che avrebbero frenato l'evoluzione del progetto. Si volta pagina quindi, senza rancore. E pensare che dopo la sconfitta di misura 8-6 patita con il Futsal Potenza Picena era arrivato un rotondo 5-0 commissionato all'impotente Real Fabriano. Risultato figlio di una gigantesca predisposizione al sacrificio e di una totale fedeltà alla politica del contropiede, magari poco spettacolare ma sicuramente redditizia quando a bocce ferme vanno tirate le somme.

 

Ambitissimo il panettone. Sempre lui al centro della scena, più che mai a una settimana scarsa dalle festività natalizie. C'è chi se ne priva di sua spontanea volontà e c'è chi se lo gusta apprezzandone la dolcezza oltre ogni aspettativa. L'Ankon Nova Marmi saluta il 2016 con il sorriso sulle labbra, e percorrendo l'elastico immaginario che lega primo e terzo posto si allontana dall'inseguitrice Dinamis per avvicinarsi minacciosa alla capolista Futsal Cobà. L'oscillazione somiglia a un movimento sexy capace di risvegliare le fantasie di addetti ai lavori che credevano di aver raggiunto, in anticipo, la pace dei sensi. 6-5 al Grottaccia e manita all'Eagles Pagliare: tutto in rapida sequenza. Eccole le fondamenta di un castello da costruire entro il 17 Marzo, data dello scontro diretto da cerchiare sul calendario con evidenziatore rosso fuoco. Il PalaCus ha tempo per scaldarsi. Intanto le bollicine per brindare al nuovo anno le offrono i soliti Bilò, Ciavattini e compagnia bella. La banda del gol alza il calice e ha lo stemma dorico sul petto. Fuori. Dentro, invece, c'è un cuore che batte un pizzico più forte, emozionato dalla prospettiva di una clamorosa remuntada.

 

Completa il quadro playoff la stupefacente Futsal Potenza Picena. Senza storia il set inflitto al povero Cagli, terminato con un 6-0 degno del miglior Novak Djokovic. Basta incunearsi nelle pieghe del match per riconoscere i volti dei soliti uomini copertina: tra i pali Losco è più severo di un poliziotto alla dogana, sorveglia e non fa transitare nessuno; sulla corsia Pietracci si comporta come un poeta dell'ottocento e sprigiona sentimento in ogni singolo dribbling; poi, là davanti, bazzica la famigerata Vipera conosciuta al secolo con il nome di Paolo Bonfigli. La miscela basta e avanza per scavare il bunker e isolarsi dai piani altissimi del grattacielo e sopratutto dalle sabbie mobili della zona uggiosa.

 

Stessa sorte accomuna Real Fabriano e Riviera delle Palme, almeno a giudicare dal piazzamento nella graduatoria e dall'andamento dell'ultima settimana. Sconfitta, pareggio, sconfitta. Il punticino è la magnanima spartizione di un faccia a faccia andato in onda nel recupero del decimo turno, quando Laurenzi e Carnevali hanno risposto prontamente agli squilli di Falà e Cocciò. Meno fortuna nel week-end, con i Pagliacci irrisi a Montecchio e penalizzati da una partenza disastrosa, e i ragazzi di Leonardo Grossi battuti di misura dalla qualità di Giaconi e De Sousa.

 

“Di tempo ne è passato, ma sono ancora qua”, sembra cantare il brasiliano André a proposito di cori e tormentoni. Sul parquet nero di Potenza Picena adesso difende altri colori, quelli del Futsal Sambucheto, ma il talento per indirizzare le partite lo ha conservato intatto. Assist e gol hanno garantito i tre punti alla formazione di mister Germani nell'ultima uscita, ma non sono stati sufficienti ad evitare il tracollo nella precedente performance al cospetto del Città di Falconara. Pesantissimo l'1-9 casalingo che non può essere giustificato nemmeno dall'abbondanza di forfait e dalla massiccia dose di rischio alimentata dall'utilizzo del portiere di movimento. Sbandata momentanea, parentesi. I maceratesi si sono subito rimessi in carreggiata e diranno la loro in ottica salvezza, oltre a presentarsi agguerriti alle prossime Final Eight di coppa.

 

Appuntamento al quale non prenderà parte il Grottaccia, eliminato dal tenace Pieve d'Ico. I beniamini di Cingoli faticano a trovare continuità, non centrano due successi consecutivi dalla prima metà di Ottobre e si aggrappano alla vena realizzativa dei talismani Diop e Joele Banchetti. Il Presidente Cimini temeva un calo, ma i suoi figliocci lo hanno prontamente smentito dimostrando di non battere la fiacca. Appartengono ai bomber le firme, maiuscole, sul 9-4 che ha demolito con l'ennesima randellata il morale del Bocastrum. Una società, quest'ultima, impantanata in un tunnel di difficoltà senza vie d'uscita. Vicolo cieco che obbliga il combattivo Becco Giordani a fare i salti mortali per dare un senso a un campionato nato sotto i migliori auspici e trasformatosi di colpo in una maratona a sfondo horror.

 

C'è e batte due colpi il Csi Stella. Un'armata che di invincibile aveva ben poco fino a quindici giorni fa, poi la pozione magica dello stratega Croci ha innescato nel cervello di Fusco e compagni la convinzione di essere animali da trasferta. Corsari i ragazzi di Monsampolo, sia a Pagliare del Tronto che alla palestra Monticelli di Ascoli. Due derby vinti con lo stesso risultato (3-4) per un totale di sei punti che equivalgono a una boccata d'ossigeno puro, da inalare per rimanere vivi e vegeti. Nota di merito per Andrea Nava: il livello delle sue prestazioni sta crescendo in maniera esponenziale e il suo contributo in fase realizzativa è la molla che fa schizzare in alto le quotazioni di uno dei roster più imprevedibili della C1. Capace di tutto, nel bene e nel male.

 

Il Città di Falconara è la casa del trasformismo. Corrente filosofica dove un attimo sei riconoscibile e l'attimo dopo fai perdere le tracce, disorientando chi ti sta di fronte grazie a una metamorfosi drastica e compiuta senza preavviso alcuno. I Falchetti hanno spalancato le ali, e dopo aver messo al tappeto Futsal Sambucheto e Fano vedono distante soli tre punti la salvezza diretta senza passare dai playout. Miracolo. Per ulteriori informazioni citofonare Daniele Valente, capitano che fonti interne alla società non hanno esitato a definire “semi-leggendario” per il carattere e la personalità sfoderate a mo' di arme letali nel momento di crisi più profonda. Così si fa la differenza. Così ci si guadagna il rispetto del circus. Il resto della torta è composto da ingredienti altrettanto prelibati, vedi i vari Di Rocco e Onofri. Bodyguards di un elenco che meriterebbe di essere approfondito nel dettaglio. Il giocattolo va avanti anche senza Palfreeman, impegnato per l'ennesima volta in nazionale. Al completo il volo, da pindarico, promette di assumere connotati ben più tangibili.

 

L'ultimo chiude la porta. L'ingrato compito tocca al bistrattato Eagles Pagliare di Stefano Bachetti, che oltre all'uscio rischia di serrare baracca e burattini qualora l'inversione di tendenza non si sbrigasse a palesarsi. I complimenti e gli attestati di stima dei rivali non bastano più. Fanno piacere, ma incentivano la capocciata al muro. Fraschetti e Neroni sono i cecchini di una delle cenerentole più pimpanti che la storia recente del futsal marchigiano possa ricordare nella massima categoria regionale. I ragazzi lottano, credono in ciò che fanno, spesso e volentieri si contendono il risultato fino alle battute conclusive, ma poi soccombono. Tante le componenti: sfortuna, ingenuità, demerito. Perché è vietato trovare alibi. Un Natale di lavoro porterà consiglio. Poi il trittico della verità: Futsal Askl, Futsal Sambucheto e Futsal Potenza Picena saranno esami per capire fino a quando varrà la pena spremersi.

Un giorno all'improvviso anche chi è precipitato negli inferi spera di rialzarsi. E' un diritto. E' un dovere. Oltre che un tormentone.

 

 

THE WINNER IS...

Gli Oscar della 10^ e 16^ giornata

 

 

EROE (NON) PER CASO – LUCA IONNI (Futsal Askl)

A leggere la scheda si fa presto a scambiarlo per un veterano. Curriculum da srotolare come fosse un papiro, poi blocchi la pupilla sulla data di nascita e leggi "24 anni". E' cresciuto a pane e futsal e tanto ancora migliorerà questo ragazzotto guardiano della porta del Futsal Askl. Al PalaSavelli ha ipnotizzato il Cobà, inebriato forse dal profumo di "mission impossible" che si respirava nella tana della capolista. Non c'è cascato Luca. Riflesso lucido, spina attaccata e vai col colpaccio. Il resto è un cinque da regalare ai compagni, a coronamento di un Mercoledì... da leoni. Felino.

 

 

 

 

ULTIMO TANGO – ANDREA NAVA (Csi Stella)

"A fine anno, forse, appenderò gli scarpini al chiodo. Voglio dare tutto, ci tengo troppo a chiudere in bellezza la mia carriera da giocatore". Idee chiare. Progetti delineati nonostante all'età di 28 anni uno con la sua qualità avrebbe i mezzi per calcare i parquet per altre dieci stagioni. Avrà le sue buone ragioni e non è il caso di indagare, perciò ce lo godiamo fino all'ultima dose. La linea verde del Csi Stella dipende da lui e da Andrea Fusco, fari smaliziati di una gioventù che senza guide perderebbe facilmente la bussola. Niente paura fanciulli, il volante fino a Maggio resterà nelle mani del bomber. Inossidabile.

 

 

 

 

CARO CARISMA - DANIELE VALENTE (Città di Falconara)

La verità è una. Una sola. Siamo tutti filosofi da quattro soldi quando spariamo in aria la predicozza, manco fossimo il parroco che si rivolge ai fedeli durante la messa delle undici: "Abbandonare la nave se le cose vanno male? Per carità. E' da vigliacchi". Sì, certo. Poi però la situazione ci vede diretti interessati e agiamo al contrario. Razzoliamo male. Lui ha avuto le... ehm, gli attributi. Il signorino. Sulla nave ci è rimasto a dispetto delle tentazioni e delle sirene. Si è guardato la fascia attaccata al braccio in un frangente di solitudine, negli spogliatoi. Ha riflettuto e ha scelto il sentiero più impervio. Moltiplicando gli sforzi il destino lo ha premiato, risarcendolo di tutte le gioie sportive di cui era stato privato in questi primi tre mesi. Ha vinto con il Futsal Sambucheto, ha vinto con il Fano. Ha vinto con la squadra. Ha vinto anche un po' lui, contro se stesso. Contro le tentazioni e le sirene. E contro i filosofi da quattro soldi. Stima.

 

 

Marco Cognigni

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