L'occhio sulla C2 - Girone B - Analisi 9° giornata

 

SANTI IN PARADISO

 

La via del west è aspra e impervia.

Il viaggio verso la terra promessa richiede forza, resistenza, senso d’orientamento, versatilità e coraggio. Tali qualità non assicurano però un cammino spedito, indenne dai numerosi pericoli disseminati lungo strade polverose e anfratti rocciosi. Per raggiungere la meta ci vuole anche un appoggio dall’alto. Di ciò erano perfettamente consci i pellegrini, che erano soliti portare con sé alcune immagini di Santi, cui si rivolgevano nei momenti di difficoltà.

Tale esigenza è diffusa anche nel futsal. Non è sufficiente allestire organici ampi e ben organizzati; ogni formazione ha bisogno dell’apporto di figure carismatiche, dotate di non comuni doti tecniche e atletiche, di straordinaria resistenza e spirito di adattamento. Servono elementi che sembrano possedere il dono dell’eterna giovinezza (Manuali e Capozucca) o doti taumaturgiche (Marè), capaci di apparizioni fulminanti (Ciciliani) e improvvise resurrezioni (Bravetti), contraddistinti da non comune versatilità (Marcondes) o perseveranza (Spilli).  

Il senso della nona giornata, segnata dalle mirabolanti prodezze di alcuni giocatori, è pertanto riassumibile in una massima: solo chi ha i Santi va in Paradiso; agli altri non resta che lottare con caparbietà per sfuggire alle insidie disseminate sul terreno.   

In pieno clima di Ognissanti, vediamo più da vicino le figure che hanno illuminato le strade del west, aiutando le loro compagini a uscire da una selva oscura e insidiosa.

 

Battaglione San Marco

Il Cus era atteso da una prova impegnativa, su di un campo difficile. Grottaccia è una formazione giovane e vigorosa, entusiasta per l’agognato ritorno di Diop. I cingolani attaccano subito senza timori reverenziali e animano un match combattuto ed incerto. Espulsioni, goal, repentini capovolgimenti di fronte e improvvisi colpi di scena non spezzano l’equilibrio dell’incontro. A pochi minuti dalla fine gli ospiti vincono l’estenuante corpo a corpo con un irresistibile blitz di Marco Pizzicotti, alzatosi dalla panchina e subito decisivo con una delle sue potenti sgroppate.

Grottaccia si rammarica per le numerose occasioni sprecate e per l’ingenuità finale. Il ritorno di Diop aumenta considerevolmente la pericolosità di una squadra frizzante e volitiva, anche se il Black Mamba è apparso ancora poco lucido sotto porta. Il punteggio finale sintetizza comunque i pregi e difetti di una formazione talvolta incontenibile ma incapace di gestire la gara. Grottaccia spinge sempre sull’acceleratore, anche a costo di finire fuori strada.

Mister Bacosi esulta invece per un successo pesante. Gli universitari hanno adottato il motto del Battaglione San Marco. Per mare, per terram riassume l’approccio di una formazione molto più versatile rispetto al recente passato. Il Cus è oggi una forza da sbarco anfibia, capace di uscire indenne da insidiosi terreni (Loro Piceno, Grottaccia) e di esaltarsi nelle solide mura di casa. Per violare campi difficili sono state essenziali la compattezza e la nuova convinzione di un gruppo più determinato, che si affida alle sicure mani di Muro Umano Marè, alle volate di Petetta e alla classe di Cicarilli. I positivi segnali giunti dalle prime trasferte aprono ottimi presagi per il prossimo futuro, che vedrà il Battaglione maceratese impegnato in altre complesse missioni estere.

 

La croce di Sant’Andrea

Il copione del derby filottranese era ampiamente prevedibile. La chiave della gara risiedeva nel confronto tra il poderoso reparto offensivo della Nuova Ottrano e la fragile retroguardia dell’Imbrecciata. Davanti alla porta dei ragazzi di mister Corallini campeggiava una grande croce di sant'Andrea, uno dei più noti segnali di pericolo. Il portiere Andrea Martelli aveva infatti evidenziato come il passaggio a livello che conduce alla sua porta fosse spesso incustodito. La sensazione di pericolo era acuita dall’arrivo del treno della Nuova Ottrano, trainato dalla possente  locomotiva Cicicliani, alimentato dai cavalli di Jimenez e Galeazzo e guidato saggiamente da Camilletti.

Il convoglio era stato inizialmente bloccato da un’Imbrecciata tonica e propositiva, più volte pericolosa con le stoccate dal capocannoniere Bulgarini. Non appena la Nuova Ottrano ha accelerato sono però riemersi tutti i limiti della formazione di mister Corallini, incapace di frenare le sortite rivali.

I numeri fotografano meglio di qualunque discorso la situazione dell’Imbrecciata, che vanta uno dei migliori attacchi e la penultima difesa del torneo. E’ quindi assolutamente necessario proteggere con maggiore attenzione la porta di Andrea Martelli, spesso incustodita e aperta a tutti i viaggiatori.

Continua senza soste il viaggio della Nuova Ottrano. Il treno guidato da mister Rossetti ha superato di slancio la tappa della stracittadina ed è ora atteso alla stazione di Macerata. Il campo di via Valerio è un binario morto, dove da anni si interrompe il cammino di ogni veicolo. Per superare il blocco, servirà tutta la potenza di fuoco del migliore attacco del campionato.

 

L’esplosione della Santa Barbara  

Il cammino dell’Osimo Five è sinora stato un po’ discontinuo. I senza testa hanno allestito una squadra ricca di elementi letali, dotati di esplosive capacità offensive. Per alcune giornate le munizioni sono però rimaste nella stiva, con le polveri bagnate. L’ampio arsenale osimano è però deflagrato nelle ultime due gare. Le 20 reti in due incontri testimoniano eloquentemente il fragoroso scoppio della Santabarbara osimana. Sabato scorso l’Osimo Five ha impiegato un po’ di tempo per prendere la mira, ma è poi esploso con assordanti botti. L’intelligenza di Marcondes e la grinta di Agostinelli hanno aperto la coriacea difesa della Lif. Lo svantaggio ha poi costretto gli ospiti a lasciare incustoditi alcuni spazi dove hanno imperversato i solisti osimani.

Il punteggio finale (8-0) punisce troppo severamente una Lif a lungo in partita, crollata di schianto solo dopo aver subito lo 0-3. La dura sconfitta incide soprattutto sul morale. Il Cespo non era certo il campo propizio per raccogliere punti salvezza; mister Romani si preoccupa però per la fragilità mentale del team, depresso dai risultati negativi e dalla propria inconsistenza offensiva.

Mister Perugini si gode invece i pirotecnici fuochi d’artificio della sua Santabarbara, arricchita nell’occasione dalle luminarie del rientrante Ciavattini (autore di una tripletta nel finale di gara). Il recupero del giovane cannoniere aumenterebbe ulteriormente la potenza di fuco della Santabarbara osimana, micidiale in campo aperto ma un po’ impacciata in spazi angusti e chiusi. 

 

La notte di San Lorenzo

Il pubblico osimano ha vissuto una due giorni speciale, trascorsa con gli occhi rivolti al cielo. Poche ore prima del pirotecnico spettacolo offerto dall’Osimo Five gli appassionati avevano osservato con attenzione la collina di Montelupone, su cui brillava una luce vivida e ammaliante. Lorenzo Manuali ha rappresentato per un lungo periodo la stella polare del futsal osimano. Il passare degli anni sembrava aver fatto tramontare il suo astro, che è però riemerso venerdì sera in tutto il suo fulgore.

Montelupone è stata abbagliata da un Campocavallo brillante come all’inizio di stagione. Mister Ristè ha riproposto la solita difesa impermeabile che però non è riuscita ad evitare i morsi dei lupi, pericolosi con le conclusioni di Torresi, il genio di Zaboti e le incursioni del sorprendente Gambini. Quando mister Giosuè iniziava a pregustare il successo, è però apparsa una luce vivida. Era la notte di San Lorenzo Manuali, autore di 3 reti fondamentali e di numerose pregevoli giocate. Una notte rischiarata da una stella luminosa, che sembra cadere ma riemerge sempre con eguale intensità. Manuali ha rassicurato i compagni e guidato l’eclettico Sandro Magrini, confermatosi cardine della manovra e incisivo terminale offensivo (tripletta anche per lui).

Montelupone fallisce ancora il decisivo salto di qualità. La sconfitta ha molte spiegazioni (il valore dell’avversario, l’espulsione di Canuti) ma evidenzia il netto calo accusato dai lupi nel finale di gara. Non sappiamo se ciò sia dovuto alla stanchezza di un gruppo anagraficamente maturo o al calo di lucidità che fatalmente colpisce gli allenatori-giocatori, costretti a un enorme dispendio di energie fisiche e mentali. Il problema è comunque evidente e rappresenta la prossima sfida che attende mister Giosuè. Il coach ha sinora rinvigorito, ricompattato e organizzato un’armata allo sbando. Se riuscirà a dare continuità a un gruppo talentuoso ma incostante, i lupi potranno risalire verso le vette della classifica.

Mister Ristè non smette di guardare estasiato il cielo limpido e stellato sopra di lui. Aver scalato con successo il ripido colle di Montelupone fa accarezzare inconfessabili sogni di gloria. Idee apparentemente folli sembrano ora accessibili e giustificate dalla solidità del collettivo, impreziosito dai recuperi di Manuali e Magrini. Del resto, la notte stellata è un momento magico, in cui si possono esprimere liberamente i propri desideri. Alla loro realizzazione provvederà San Lorenzo…

 

San Giorgio e il drago

La storia di San Giorgio e della sua vittoriosa lotta con il drago è ampiamente nota ed è stata narrata in numerosi racconti e recite teatrali. Sabato scorso, a Castelraimondo, è andata in scena una nuova rappresentazione, rivisitata e corretta.

I successi del Gagliole, da anni presente nella categoria, hanno un’impronta ben definita. La formazione maceratese coniuga una diffusa carica agonistica con le qualità di alcuni elementi e il fiuto del goal di un bomber di razza (in passato Salvatori, ora Diletti). Nei momenti più difficili Gagliole si raccoglie intorno al suo nume tutelare Lucarelli, ormai santificato dopo le numerose imprese compiute nel corso degli anni. Come il vero San Giorgio, anche Lucarelli riesce a imbrigliare bomber feroci e a trascinare i propri compagni oltre impegnativi ostacoli.

Sabato pomeriggio, la storia sembrava destinata a riproporsi. Braveheart era chiamato a domare un puledro di razza come Bonfigli. Il compito era stato parzialmente assolto: il bomber maceratese era andato a segno soltanto su rigore e i locali avevano ben arginato le offensive ospiti. Sul 2-1 per i padroni di casa è però improvvisamente apparso un irresistibile protagonista. Mauro Capozucca è un vecchio drago del futsal, ancora capace di fiammeggianti quanto letali spunti. I locali si sono vanamente prodigati nel tentativo di contenere le incursioni dell’universale maceratese, che ha incenerito ogni resistenza e trascinato l’Invicta all’ennesimo successo esterno della sua strabiliante stagione.

La storia ha quindi avuto un epilogo nuovo e imprevisto. Gagliole ha lottato con il consueto vigore sull’asse Lucarelli-Pelati-Diletti ma ha pagato le pause di un gruppo ancora incostante, in cui i nuovi arrivi non sono ancora perfettamente integrati nei meccanismi di gioco. San Giorgio Lucarelli non può sempre fare i miracoli, specie se incontra draghi esperti e spietati come Capozucca. Sull’altro versante l’exploit di Castelraimondo rappresenta il miglior viatico per i prossimi turni, in cui il drago maceratese sarà atteso da numerosi, provetti cavalieri desiderosi di interromperne la marcia. Attenzione però alla potenza di fuoco della matricola maceratese: le esperienze precedenti evidenziano che chi incontra l’Invicta si può scottare….       

 

Il sentiero Francescano    

Nel corso della sua vita San Francesco si spostava frequentemente tra Assisi a Gubbio, tappe fondamentali della sua crescita morale e spirituale. Anche Virtus Fabriano ed Helvia Recina cercavano di trovare la retta via, che le conducesse fuori dal bosco cupo e intricato in cui si erano smarrite.

L’incontro, molto equilibrato, ha registrato il costante vantaggio dei cartai, subito a segno con Boncristiano e Spilli. Lo svantaggio non ha però piegato i leopardiani, che hanno ribattuto colpo su colpo. La gara, vibrante e intensa, si è decisa solo alla fine, quando la rete del portiere Calussi ha suggellato l’epilogo favorevole ai locali.

Il secondo successo consecutivo immette la Virtus sulla retta via. I ragazzi di mister Latini hanno imboccato con decisione il sentiero indicato da Francesco Spilli, cuore e martello dei fabrianesi.  Il pivot non si è limitato al solito, puntuale contributo ma è divenuto mattatore assoluto di una gara al cardiopalma. Le doti tipiche di Spilli (concentrazione, carica agonistica e precisione) rappresentano elementi imprescindibili per la rinascita della Virtus, chiamata a imboccare il duro ma entusiasmante sentiero di risalita.  

Sembra invece aver smarrito la retta via l’Helvia Recina, penalizzata da un eccessivo nervosismo. L’espulsione di Bordoni ha infatti sancito la resa del team, costretto a rinunciare al suo tiratore principe nonchè al baluardo di una retroguardia in costante affanno. Cartellini rossi e squalifiche rischiano di pregiudicare l’intera stagione. I leopardiani devono al più presto cambiare rotta, magari avviandosi su un sentiero ampio e verdeggiante. Limitarsi a coltivare il rigoglioso vivaio recanatese, senza eccessivi assilli di classifica, permetterebbe di smorzare il dilagante nervosismo e produrrebbe migliori risultati. La tensione agonistica a volte aiuta ma nel lungo periodo logora l’intero collettivo...

 

La riconquista della Terrasanta

Il vulcanico Tullio Contigiani non si dava pace. Per ben 4 volte consecutive aveva assistito inerme alla profanazione del terreno di gioco di via Kennedy. L’inespugnabile  roccaforte in cui Castrum Lauri aveva costruito i suoi successi era ormai divenuta terra di conquista per eserciti, avventurieri e  semplici passanti. La riconquista della Terrasanta lorese era un compito improbo, che richiedeva dedizione assoluta e il supporto di un esercito ben organizzato. In poche parole, serviva una nuova crociata.

Come in passato, i rivali venivano dal mare ed avevano fama di pericolosi corsari, alimentata da alcune precedenti, felici scorrerie. La tensione è però durata pochi attimi. Potentina si è rivelata avversario molto più remissivo e fragile degli antichi Saraceni. I giallorossi erano del resto indeboliti da alcune squalifiche che avevano colpito elementi cardine e la guida tecnica. L’orgogliosa reazione guidata dall’indomabile Carinelli non è stata sufficiente a contenere l’impeto di un rigenerato Castrum Lauri.

La sconfitta non deprime più di tanto gli ospiti, penalizzati da un pessimo avvio. I giallorossi devono soprattutto rammaricarsi per quanto avvenuto nella precedente gara, i cui effetti si sono protratti nel tempo. Sarà comunque necessario ritrovare calma e attenzione difensiva, per riprendere prontamente la marcia appena interrotta.

Castrum Lauri festeggia un successo a lungo atteso. Mister Vita. ha ricevuto bune risposte dall’intero collettivo e da alcuni singoli, finalmente tornati ai loro livelli. L’agilità di Bravetti, le volate di Carassai, le stoccate di Santini costituiscono preziose risorse per il prosieguo del torneo. La missione non si esaurisce infatti con la riconquista del proprio campo da gioco ma si pone un ulteriore, ambizioso obiettivo. Sabato scorso, da Loro piceno è ufficialmente partita la crociata per la salvezza…

 

Il digiuno di San Severino

Nonostante i nobili natali, San Severino condusse una vita austera e senza comodità, ricca di lunghi digiuni, cui resisteva grazie alla sua tempra eccezionale. Il digiuno di punti sta invece logorando l’omonima squadra di futsal, ancora ferma al palo. La gara con il Cerreto ha seguito il solito, immutabile copione: la falsa partenza costringe i settempedani a una difficile rimonta, ben arginata dagli ospiti.  

Mister Giordani esulta per il risultato positivo, conseguito al termine di una prestazione non esaltante. Cerreto aveva però numerose attenuanti: la formazione era rimaneggiata a causa di alcuni rilevanti assenze e degli acciacchi che affliggevano vari elementi. Il match ha però mostrato l’affidabilità del collettivo ospite, che beneficia del positivo innesto di Trottini e della progressiva crescita del nucleo storico composto da Francucci, Biondi, Innocenzi e Centocanti,  sempre più a loro agio nella categoria. La fiducia e la determinazione dei cerretani sono però ben raffigurate da Balducci, che abbandona i pali e si traveste da laterale, mostrando grande abnegazione e versatilità.  Lo spirito vincente manca invece al San Severino, ormai fiaccato dal lungo digiuno di punti e soddisfazioni. I settempedani continuano a inviare flebili, sporadici segnali di vita, ma ogni tentativo di rialzarsi è frenato dalle continue disattenzioni e da un organico esiguo. La situazione è ormai preoccupante: il digiuno prolungato può infatti risultare letale…

 

 

I Santi della settimana

Il “santo del giorno” è una rubrica molto diffusa negli almanacchi. Il successo di pubblico spinge a riproporla, in veste settimanale. Selezioniamo quindi alcuni giocatori in odore di santità, grazie alle imprese e ai miracoli compiuti nell’ultimo turno.

Marè (Cus Macerata): il campo del Grottaccia è una palude insidiosa dove rischiano di affondare anche le compagini più attrezzate. Il Cus Macerata trema sulle incursioni di Diop e compagni ma viene ripetutamente  salvato da un superbo Marè, che impugna il bastone di San Cristoforo e traghetta fuori dai pericoli i compagni. Muro Umano è uno dei segreti della capolista: in un torneo ricco di campi ostici è necessario poter contare sul supporto di una guida reattiva e autorevole, capace di orientarsi anche nelle circostanze più difficili.

Capozucca (Invicta Macerata): l’Invicta è una matricola terribile, ricca di giocatori talentuosi ma un po’ inesperti. Sul difficile terreno di Castelraimondo risulta quindi fondamentale la guida dell’esperto Capozucca. L’universale maceratese indossa il saio di un novello San Domenico, e mostra con parole e fatti la retta via. Mister Pennesi spera che la predica venga riproposta con cadenza settimanale…

Manuali (Campocavallo): il Campocavallo continua a stupire trascinato dalla classe dell’immarcescibile Manuali. Con il solito estro e tre splendide reti, il bomber osimano si conferma una vera stella in un mondo ricco di effimere comete. I bagliori della notte di San Lorenzo fanno sognare Mister Ristè e tutto i cavallari.

 Spilli (Virtus Fabriano): indole guerresca, capacità di sacrificio, umiltà. Le caratteristiche di Spilli sembrano riproporre la classica iconografia di San Martino. Si avvicina l’11 novembre e il pivot fabrianese è in vena di miracoli: non si limita quindi al solito, puntuale goal, ma realizza addirittura un fragoroso poker di reti. L’exploit di Spilli costituisce il mantello che  nasconde le lacune difensive della Virtus e la salva dagli assalti dell’Helvia Recina.

• Ciciliani (Nuova Ottrano): il derby filottranese si apre nel segno di un’Imbrecciata brillante e volitiva. Mister Rossetti può però contare sui regali forniti da una rosa ricca e qualitativa. La stracittadina è così decisa da Ciciliani, che indossa i panni di San Nicola (Santa Claus nella tradizione nordeuropea). La tripletta del giovane pivot dona la vittoria alla Nuova Ottrano, mentre lascia un pugno di carbone sotto l’albero dell’Imbrecciata.

 

 

Prossimo turno: il Sant’Uffizio

Nel prossimo turno le contendenti saranno sottoposte all’insindacabile e spietato giudizio del Sant'Uffizio, più conosciuto come Tribunale dell’Inquisizione.

I riflettori sono puntati sulla sede di Macerata, dove vanno in scena due infuocati dibattimenti. In via Valerio verrà infatti discussa una causa determinante per il futuro del campionato. Il pubblico ministero Bacosi si chiede se il Cus riuscirà ad avviare un primo tentativo di fuga. La difesa è affidata al nutrito e qualificato collegio della Nuova Ottrano, chiamata a districarsi in un campo da tempo inviolato. A tale proposito, mister Rossetti si augura che la Sentenza sia emessa dal bomber Focante e non dal famigerato tribunale universitario.

Un altro appuntamento da non perdere è in programma a Piediripa. L’Invicta sottoporrà le sue ambizioni alla prova del pubblico ministero Falcioni e dei suoi compagni, decisi a continuare la rimonta verso la vetta. Mister Pennesi si affida all’esperienza degli avvocati Losco e Capozucca, coadiuvati dall’inafferrabile detective Bonfigli.  

Restano alla finestra le osimane, attese da impegni insidiosi contro compagini rinvigorite dagli ultimi eventi. L’Osimo Five deve violare il campo di un Cerreto rinfrancato dalla recente striscia positiva mentre Campocavallo ospita l’indecifrabile Grottaccia, galvanizzata dal ritorno del Black Mamba Diop. I due coach attendono conferme sulla fondatezza delle rispettive ambizioni.

Desta curiosità la gara di Castelfidardo. Il match dovrà infatti dirimere alcuni recenti dubbi relativi alla tenuta  fisica del Montelupone e alla solidità nervosa dell’Helvia Recina, provata dalle recenti disavventure.

Il Sant’Uffizio si occupa anche della zona salvezza, animata da tre bollenti scontri. Si preannunciano duelli aspri e intensi a Fabriano e Filottrano, dove si affrontano squadre dalla forte carica agonistica. Le formazioni di casa dovranno adottare un approccio opposto. La Nuova Lif è chiamata a una gara d’attacco per superare la solida resistenza del Gagliole. L’Imbrecciata dovrà invece avere pazienza e saper attendere il momento opportuno per colpire un Castrum Lauri pronto ad approfittare delle incertezze della difesa locale.

In coda, si attende un segnale dal San Severino, sempre più vicino alle fiamme della retrocessione. Mister Vitturini, pur conscio delle insidie del campo di  Potenza Picena, confida nelle assenze dei giallorossi, ancora rimaneggiati dalle recenti squalifiche.    

 

Che succederà? Per un ampio commento sulle sentenze e sui giudizi dell’Inquisizione bisognerà attendere la prossima settimana.

 

Saluti Alchemici

 

L’Alchimista

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