Programmazione, Settore Giovanile e tanta voglia di stupire. Con Augusto Brasili alla scoperta della Nuova Juventina

Nella Nuova Juventina che si riaffaccia al Futsal Regionale ci sono tante componenti.

In primis la storia e il blasone che negli anni passati hanno condotto i bianconeri di Montegranaro fino alle vette del Calcio a5 nazionale.

In secundis la voglia di stupire, che si tramuta in una classe giovane di ragazzi cresciuti nel vivaio che ora pronti a mettersi in luce in ben altri palcoscenici.

Ultimo aspetto, da non trascurare, la presenza di campioni assoluti con tanta voglia di riscatto, quelli che di restare ai margini si sono stancati e vogliono tornare a far parlare di loro.

In tutto questo c’è un volto, una personalità in grado di far combaciare tutto alla perfezione.

E’ la figura di Augusto Brasili, pilastro storico e anima del pallone a basso rimbalzo marchigiano.

La rinascita montegranarese passa soprattutto per le sue idee e le sue ambizioni, supportato nella realizzazione da un Settore Giovanile che va imponendosi tra i più floridi della regione.

L’abbiamo intervistato in esclusiva per Futsalmarche.it, per iniziare a conoscere questa nuova alba della Juventina e capire se possa, un giorno, ripercorrere i fasti del suo passato.

 

Augusto una stagione esaltante in Serie D. E’ l’inizio di una nuova era per la Nuova Juventina?

“Stagione esaltante ma non è l'alba di una nuova era, direi piuttosto il naturale evolversi di un progetto partito tre anni fa dove alla base c'è, e lo rivendico con orgoglio, programmazione e settore giovanile. Stiamo crescendo a poco a poco e vogliamo continuare su questo vettore operativo. Va precisato comunque che quello partito da un triennio è un progetto rinnovato sotto l’assetto societario, ma il modo di concepire e curare il vivaio è rimasto esattamente lo stesso di sempre, basta considerare i tanti giocatori venuti fuori dalla Juventina, protagonisti di palcoscenici nazionali.”

 

Tanti giovani del posto e qualche elemento di assoluto valore. Sarà questo il vostro diktat anche per il futuro?

“Certamente i giovani, i nostri giovani, sono e saranno sempre la componente fondamentale della Prima squadra. Chiaramente per farli maturare ed insegnare loro la disciplina abbiamo ed avremo bisogno di figure, umane e tecniche, di spessore in modo tale da garantire loro un pieno sviluppo in tempi celeri.“

 

Come state allestendo la Juventina di domani?

“Al momento stiamo valutando, insieme agli altri collaboratori, i punti di forza e di debolezza vissuti nella stagione appena trascorsa. Correggere e limare gli angoli sotto esame per evitare errori futuri è il primo passo, poi completeremo l'organigramma, lo staff e via di seguito prenderà corpo anche la Prima squadra dove, non va dimenticato, la componente giovanile sarà il faro per la costruzione della stessa, sempre al fianco dei pilastri più navigati ed esperti.”

La prima squadra della Nuova Juventina

Settori giovanili. Che idea hai in merito e come si potrebbe migliorare la situazione attuale?

“Settore giovanile, un termine spesso usato male o peggio ancora abusato in molti contesti. Servono i numeri per lavorare bene, a partire dai ragazzi che danno fiducia al nostro mondo, insieme alle famiglie di competenza. Numeri anche per quanto concerne le strutture da utilizzare al caso, oggi poche e stracolme di sport indoor come basket e volley. Non da ultimo numeri che dovrebbero venire dalle stanze dei bottoni federali, con politiche a sostegno dei vivai per quanto concerne, soprattutto, i circuiti sportivi per far giocare e divertire i nostri piccoli calciatori. Le società devono avere inoltre il coraggio di andare contro corrente, per cambiare le politiche in ambito giovanile a partire dai primi livelli delle scuole calcio con le attività di base.”

 

Nel corso della tua storia di Futsal ne hai viste parecchie. Come giudichi società emergenti quali ad esempio il Futsal Cobà? Hanno le carte in regola per puntare in alto come il PesaroFano?

“Più che giudicare mi sento semplicemente di esprimere un parere: parliamo di una società che nel recente passato ha vinto ed ora, alle porte di un campionato importante, ha chiamato alla propria guida uno dei tecnici più grandi in circolazione, se non il più grande. Dunque, le premesse per fare bene ci sono tutte. Per pensare in grandissimo, però bisogna tener conto che ogni qualvolta si salta uno scalino maggiore del precedente le distanze, i valori, i budget necessari per gli scopi del caso aumentano, tutti, in blocco ed in maniera marcata rispetto agli sforzi sostenuti in precedenza. Dalla C1 alla B la distanza è molto elevata, ma non sarà mai paragonabile a quella che passa, oggi, tra la stessa B e l’A2, tralasciando di netto il top dell’A1, decisamente di un altro ordine di grandezza. In ultimo, tornando da vicino al Co.ba., come ho avuto modo di seguire dalla prima conferenza stampa di presentazione della stagione a venire, consiglio loro di cominciare a costruire in casa, tramite appunto settore giovanile, le pedine protagoniste della loro “Nazionale delle Marche”, un concetto richiamato a mo di slogan da Manlio De Robertis a fine aprile.”

 

Qual è stato il giocatore nel tempo al quale ti sei legato di più?

“Di giocatori ce ne sono stati tanti, tantissimi, e verso loro conservo ancora affetto e stima, non solo sportiva. Se proprio devo citare un nome, faccio quello di Andre' De Sousa, lo ricordo come elemento di differenza, sempre capocannoniere in campionati di alto livello come in B, dove la qualità del tempo era maggiore a quella contemporanea. All’epoca riusciva ad avere la meglio su elementi oggi in campo su circuiti italiani di netto spessore, in alcuni casi persino azzurri della Nazionale. Giocatore imprendibile, rapido, tecnico, determinato e con la porta sempre nel mirino. Un vero dispiacere non averlo mai potuto ammirare su certi palcoscenici”

La juniores della Nuova Juventina

Che tipo di C2 ti aspetti con la riforma?

“La prossima C2 sarà di certo un campionato, dal punto di vista numerico, molto selettivo. Considerando gli scarsi numeri dei circuiti di D si è imposta una riforma che, in maniera legittima, andrà a rimpolpare il primo livello federale applicando un filtro massiccio nelle retrocessioni della C2. La mia speranza è che ci siamo nuove adesioni in serie D potendo far leva sul fatto che le tasse di iscrizione, così come per la Terza Categoria del calcio a 11, sono pari a zero. Consiglio quindi a tutti di approfittare di questa gratuità stagionale.”

 

Dove vuole arrivare questa Nuova Juventina?

“Moralmente non ho dubbi, puntiamo a vincere tutte le partite, siano esse di Coppa o di Campionato. Per trasformare lo stimolo emotivo in razionale realtà, riaffermo quanto detto in apertura: pianificazione e cura, anno dopo anno, dei ragazzi del vivaio chiamati infine a misurarsi con pedine esperte di indubbia caratura. Cercheremo pertanto di ben figurare anche nella prossima C2, non perdendo di vista l'obiettivo primario, cioè la salvezza.”

 

Ti lascio libero a saluti e ringraziamenti se hai da farne

“Per ciò che concerne i saluti, invio un cordiale abbraccio a tutti coloro che, come tifosi, appassionati, curiosi ed istituzioni, ci hanno seguito per tutta la maiuscola stagione vissuta insieme. Ringraziamenti ne ho per tutti i facenti parte del grande mondo che la Nuova Juventina rappresenta, a partire dalle famiglie dei ragazzi del vivaio, passando per il nostro staff di allenatori, parco giocatori e collaboratori. Non posso però non citare la preziosissima spalla rappresentata dal resto del vertice societario. Una citazione a mio fratello Simone, capitano storico della Juventina, oggi volano fondamentale di tutte le attività sportive, dalla Prima squadra alla ricognizione dell’operato di tutti i tecnici delle squadre giovanili.”

 

 

Peppe Gallozzi

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