In due anni di FIGC (il primo lo fecero con la UISP): 81 gare giocate, 69 vinte, 11 pareggiate, una persa (ma solo a tavolino), 500 gol fatti, 192 subìti.

Questa la cavalcata superlativa del Futsal Cobà dalla serie D alla serie C2 fino alla massima serie regionale C1 alla quale prenderanno parte la prossima stagione.

 

In serie D: in campionato 26 giocate, 24 vinte, 2 pareggiate; in Coppa 9 vittorie su 9; nella Poule Scudetto (come amano chiamarla gli Sharks) 4 su 4.

In serie C2: in campionato 31 giocate, 24 vinte, 6 pareggiate, 1 sconfitta; in Coppa 9 giocate, 6 vinte, 3 pareggiate; Poule Scudetto 2 su 2.

 

Quest'anno vincitori, da semi novizi, della Coppa Marche serie C battendo nel quarto di finale il Corinaldo (vincitore della C1), in semifinale l'Eta Beta (seconda alla fine della stagione regolare e finalista playoff C1) e in finale il CUS Macerata (quarta in C1);

vincitori del campionato (sconfitto il Futsal CPFM nello spareggio promozione) e del titolo regionale (nel triangolare finale delle prime, sconfitti il Futsal Sambucheto e la Dinamis Falconara).

In attesa della Supercoppa.

 

Questi i numeri da capogiro del Futsal Cobà, società nata appena 3 anni fa.

 

“Così è se vi pare”, scriveva Pirandello. Preparando l'intervista a Manlio de' Robertis (e, en passant, al patron Roberto Bagalini), presidente (e direttore generale) del Futsal Cobà, a venirmi in mente è proprio la novella pirandelliana. Nessuno ha in tasca la verità. Ognuno può scegliere il proprio punto di vista (chi ci dice quale sia quello giusto?). Ognuno può decidere chi essere. Ognuno può decidere chi voler diventare.

 

Ciao Manlio, come stai?

“Sono felice, anzi direi appagato. Onestamente non pensavo di fare una C2 così. La rosa era buona, in serie D avevamo già dimostrato, poi abbiamo fatto due, tre innesti, ma di fare una cavalcata del genere, compresa la Final Eight..."

Due anni da imbattuti.

“Non è mai facile vincere, in più vincere sempre. Evidentemente c'è stato un insieme di fattori che hanno funzionato e se hanno funzionato alcuni meriti ci saranno.”

Unico neo la gara persa a tavolino.

“Se siamo antipatici perché vinciamo sempre, non vedo l'ora di cominciare a perdere, te lo giuro.”

E quando arriveranno le sconfitte?

“Nella vita ho vinto e perso tanto e capisco che esistono alti e bassi.”

Mi sono sempre domandata se la squadra, intesa come giocatori e staff, rimarrà unita anche nelle disfatte.

“Se sei unito, superi tutto.”

Quest'anno fino alla fine siete stati in testa, una vittoria vi separava dalla promozione, Futsal Prandone sulla vostra strada, finì 1-1, una tegola caduta in testa.

“Onore al Prandone.”

Pensavate, ormai è fatta.

“Io pensavo che, fosse andata male, avremmo sempre avuto i playoff da vincere.”

Quell'incontro come lo avete vissuto?

“Male. Tu puoi perdere durante il campionato, ma non intoppare proprio nella partita decisiva, tanto è che, quando abbiamo lo spareggio contro il Futsal CPFM i ragazzi erano talmente carichi che in campo poteva anche esserci l'Acqua&Sapone e li avremmo spianati. Questo dimostra che nelle avversità il gruppo si è ricompattato. Comunque, se iniziassimo a perdere, non ci farebbe altro che bene, così metteremmo alla prova quello che ti sto dicendo e sono convinto reagiremo bene.”

Anche perché la C1 è un'altra cosa.

“Ci siamo arrivati con una bella rosa, i ragazzi hanno sposato il progetto cioè venire e non chiedere rimborsi, ma solo benefit, tutti quelli che troviamo, senza limiti.”

Quest'anno, al di là delle vittorie, vi siete divertiti?

“Due anni da favola. La grinta che hanno avuto, hanno questi ragazzi assomiglia a quella della Juve di Conte, stesso mordente. Due anni di festa e questo (mi mostra un braccialetto nero targato, ca va sans dire, Futsal Cobà, ndr) è il regalo del presidente a questi ragazzi, compreso Gabaldi.”

Alessandro Gabaldi, prima che la stagione finisse, ha preso e comunicato la decisione di andarsene. Per il presidente un fulmine a ciel sereno. Ti è rimasta un po' indigesta la decisione di Gabaldi?

“M'è dispiaciuto, ha fatto partire troppo avanti la boccia.”

 

A quando un settore giovanile?

“Nel futuro sicuramente. Anche perché Roberto preferisce costruire squadre con italiani piuttosto che con stranieri. Vogliamo vedere dove si riesce ad arrivare con i ragazzi del circondario. Intanto abbiamo tirato su Younesse Doumi (la prossima stagione in prestito all'Acqua&Sapone, ndr).”

In prima squadra tutti confermati?

“Si, già da un mese.”

Acquisti?

“Stiamo lavorando (oltre alle mosse di mercato già venute allo scoperto, mister Enzo Bargoni su tutti, in serata l'ufficializzazione di Niccolò Sestili e Mattia Giorgi, ex Sangiorgese, ndr).”

Stagione 2015/16: obiettivo?

“Un campionato tranquillo.”

Tranquillo cosa vuol dire?

“Se dovessimo fare i playoff sarebbe un buon successo.”

 

Mai pentiti di essere passati dalla Uisp alla Figc?

“Siamo stati in Uisp, perché non riuscimmo a iscriverci in tempo alla Figc.”

 

Vi siete trovati bene?

“Qualche problemino c'è stato. Quando eravamo in Uisp ci dicevamo: questa è la Uisp. Forse lì c'era un contatto più diretto e si risolvevano meglio le cose. Per la Figc è stato un anno sfortunato e noi ci siamo incappati un paio di volte. E c'è un episodio che non ho digerito e non digerirò mai.”

Intendi la gara persa a tavolino contro il Futsal CPFM?

“Finisce il primo tempo 1-1. Giocavamo ancora ai campi blu. C'erano 200 persone, era inverno, faceva freddo, s'è formata la condensa, il campo era bagnato, però avevamo giocato il primo tempo quindi si poteva fare il secondo.

Io ero disposto a tutto, seguitare, sospendere, rifarla. Tutti insieme, i due capitani, il commissario di campo, il designatore Pagnotta e l' arbitro decidiamo di rigiocare la partita. L'arbitro verbalizza. Andiamo a casa. Roberto mi telefona: “Hanno fatto ricorso”. Questo è fairplay?”

 

Walter Timi non sarà al timone della squadra dopo due anni da imbattuto.

“Per la C1 volevamo un mister patentato, lui non ha il patentino. Se voglio crescere con un allenatore voglio farlo senza limiti.”

Lo avete corteggiato per farlo restare?

“Come già detto volevo prendesse il patentino e, nel frattempo gli avevo proposto la figura del responsabile tecnico, perché vorremo costruire un settore giovanile. La sua esperienza è micidiale, è un uomo fidato, un amico. Non ha accettato.”

 

Arriva il patron Roberto Bagalini.

 

Come va il mercato?

“Abbiamo una rosa competitiva. Il primo acquisto è stato Marco Morbidoni dal calcio.”

Bè non è detto possa esplodere.

“Questo è vero, ma, dato che io guardo le potenzialità, posso già dire che sarà una promessa. Comunque anche Ledda e Stefano (suo fratello, ndr) provengono dal calcio, ma sono forti, anche Calilli, Belleggia.”

Dove arriverete in C1?

“In C2 partivamo favoriti, ma in C1, non scherziamo. Partiamo per fare bene.”

Ti sei divertito quest'anno?

“Si dai, nel mio lavoro si. Ci vuole tanta pazienza. Io ho una visuale differente da quelle di molti. Lo sport è come un'attività, basta pianificare poi se si ha successo, bene, altrimenti cerchiamo sempre di migliorare.”

Due anni senza sconfitte: quando arriverà, cosa succederà?

“Come nella vita, ci rialzeremo più forti di prima. Quest'anno la nostra forza è stata la gente che ci ha voluto male. Mi piace, però sottolineare che ci sono anche tanti estimatori.”

Giacche e cravatte hanno scombussolato il mondo del calcio a 5 marchigiano.

“Non ci siamo diventati, ci siamo nati. Io ho la mia filosofia e solo il tempo mi potrà dire se giusta o meno.”

 

Da Pirandello passo a Gianmarco Pozzecco (eresia?!) e mi viene in mente una frase del playmaker che non guardava in faccia nessuno, seguitava per la propria strada, smarrendosi a volte, ergendosi a guida altre: “Ringrazio tutti quelli che mi hanno insultato in carriera, mi hanno dato la forza di continuare.”

 

Grazie per la disponibilità Sharks. E in bocca al lupo.

 

 

Alice Mazzarini

Lady Futsal

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