L’ Ankon C5 e il suo appuntamento con la storia. La viglia dei Playoff nazionali raccontata da Momi Marchegiani e Sergio Massi

La partita di sabato con il Palmanova, inizio ore 16.00 al PalaCus, valevole per la Fase Nazionale dei Playoff di Serie C1 non può essere considerata una gara come le altre.

L’Ankon C5, dopo un esaltante campionato e una finale playoff con l’ASKL da mille una notte, si appresta finalmente al suo appuntamento con la storia.

Una storia che assume le sembianze di un sogno chiamato SerieB.

Lo sogna il mister e capitano Davide Bilò, protagonista dell’ennesima stagione leggendaria di una carriera incantevole.

Lo sognano i giocatori, giovani ed esperti indistintamente, che dopo due anni ad alti livelli meriterebbero la definitiva consacrazione. Lo sogna la società, dopo i tanti sacrifici fatti.

 

Lo sognano soprattutto Massimiliano Momi Marchegiani e Sergio L’Emiro Massi, i due che muovono la macchina tecnica e amministrativa di questa splendida realtà, da due anni al vertice dei campionati regionali di competenza.

 

Abbiamo voluto intervistarli entrambi, in esclusiva per Futsalmarche.it, alla vigilia dell’inizio di questo triangolare per capire che aria si respira nell’universo Ankon

Davide Bilò, Andrea Mosca, Sergio Massi e Momi Marchegiani

 

Il primo a sottoporsi alle domande è Momi Marchegiani. Con lui il discorso prende una piega tecnica e le sue parole sono cariche d’esperienza e determinazione.

Che tipo di avversari vi aspettate e come arriva l’Ankon a questo appuntamento?

“Affronteremo due squadre blasonate e preparate come Palmanova e Thiene che ho già affrontato da giocatore e sono squadre che hanno militato anche in Serie A. Il Thiene è molto forte ed è guidata dal mio amico Nicolas Gulizia con cui abbiamo vinto un campionato insieme qui ad Ancona e posso assicurarti che è molto preparato. Il Palmanova sta facendo molto bene ed è ben attrezzata anche numericamente. A differenza dell’Ankon sono più abituate a giocare partite del genere, inutile negarlo. Noi però ce la giocheremo con grande convinzione. Tolto Giovanni Campofredano siamo al completo, Davide Bilò è rientrato al meglio e siamo consapevoli delle nostre possibilità”

 

Riesci ad indicarmi tre elementi che hanno reso possibile il grandissimo campionato disputato?

“In primis il grande gruppo formato già dall’anno prima con la vittoria del campionato. Non è mai facile vincere senza un gruppo affiatato alle spalle. Poi senza dubbio la voglia, la volontà e la determinazione. Numericamente non siamo stati mai tantissimi e le qualità che ti dicevo hanno fatto la differenza. Il tutto sotto la guida di Davide Bilò aiutato da Andrea Mosca. Anche la società a mio parere si è fatta trovare pronta in tutto e per tutto ed è giusto attribuirgli i propri meriti.”

 

Da difensore puro come sei stato in carriera ritieni che Tommaso Pinto possa approdare nel Futsal che conta?

“Ha tantissime qualità, una su tutte l’intelligenza sopra la norma. Tecnicamente è un buon giocatore ma è la testa che fa la differenza. Con il calcio a 5 di adesso, chiaramente allenandosi con ritmi maggiori e di più, può fare tranquillamente la Serie B.”

 

Da amico e compagno di vita, qual è il segreto di questo Davide Bilò che riesce ancora ad esprimersi a tali livelli?

“Per me Davide è un fratello e insieme a Cecco Severoni sono stati il massimo dell’espressione di Calcio a5 come qualità in Ancona e nelle Marche. E’ un professionista in tutto quello che fa, cura il suo corpo in maniera meticolosa e forse questo è il suo segreto. Però voglio spendere una parola anche per come ha gestito la squadra da allenatore. In questo momento sono in pochi ad avere la sua conoscenza e gli va dato grandissimo merito della situazione attuale.”

Ringraziando Momi, ci spostiamo su Sergio, l’Emiro, e questa volta la discussione assume toni più dirigenziali.

Cosa rappresentano questi Playoff Nazionali per voi che vi muovete dietro le quinte?

“Raggiungere i play off ripaga tutto lo sforzo in termini economici e non solo che la società e la squadra hanno sostenuto in questi ultimi due anni. Quando Momi è entrato a far parte della società l'obiettivo era di diventare una squadra "protagonista" e vincente di Ancona, abbiamo lavorato sodo e credo anche bene per raggiungere l'obiettivo prefissato.”

 

Da dirigente d’esperienza quale sei, secondo te l’Ankon è pronta finalmente per approdare in Serie B?

“Premesso che non siamo sicuri ad oggi di partecipare ad un campionato nazionale, sono un paio d'anni che la B è tornata ad essere molto competitiva. Abbiamo un'ottima base per approcciare eventualmente il campionato nazionale ma senza dubbio saranno necessari innesti mirati sia per il campo che in società . Posso dire che abbiamo le idee chiare.”

 

Quanto credi sia importante puntare su giocatori, anche non necessariamente giovani, locali?

“Io credo che le motivazioni siano tutto se si riuscisse a creare un senso d'appartenenza ad una società tutto risulterebbe più facile e cercarli nella propria città ritengo sia la strada giusta. I campioni non hanno età. Non è una frase fatta ma ne sono convinto e per raggiungere determinati risultati è necessario il giusto mix di esuberanza, incoscienza e voglia dei giovani con l'esperienza dei più navigati. Avere giovani in rosa senza settore giovanile è dura, non avere il settore giovanile per mancanza di strutture dove farli allenare e crescere lo è ancor di più”

 

Ormai a pochi passi, consci di tutte le difficoltà che avete avuto e che ci saranno, quanto credete in questo sogno?

“Siamo sereni , abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, non dobbiamo andare in serie B per forza! Però ho una squadra che non vuole mai perdere quando scende in campo per cui non so darti una percentuale ma daremo tutto in ogni singola gara poi....quel che verrà verrà . Noi non potevamo chiedere di più in termini di risultati sul campo in questi due anni”

 

Peppe Gallozzi

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