Nicolino Rocchi e la sua nuova sfida con il Futsal Cobà: "Inutile nascondersi, la mia squadra costruita per vincere!"
Stupire. Meravigliare. Primeggiare. In una parola, vincere. Il Futsal Cobà del presidente Manlio de Robertis negli anni ci ha abituato a grandi cose.
Le due promozioni dalla D alla C1, la Coppa Marche conquistata contro compagini di categoria superiore, la Supercoppa, il Titolo Regionale di C2 e tanti altri lustri.
Ma non di solo campo vive una società dalle grandi ambizioni come quella sangiorgese.
Presentazioni ufficiali che nulla hanno da invidiare agli squadroni del grande Futsal, un intero canale web dedicato agli sharks e uno staff dirigenziale di primissimo ordine, pronto a dare alla squadra tutto quello di cui ha bisogno per il grande obiettivo.
Esattamente. Questo, per bocca di tanti all’interno della società biancoblu, dovrà essere l’anno del grande salto, l’anno dell’approdo sulla scena nazionale e per farlo non si è badato a spese. Giampiero Mindoli è solo la punta di un iceberg di una campagna di rafforzamento con pochi eguali, che ha portato al costituirsi di una squadra che sa già di dover recitare un ruolo da assoluta protagonista.
E al timone non poteva esserci che lui, l’uomo delle mille sfide. Lo stratega per eccellenza, colui che quando è il momento di mettersi in gioco, difficilmente si tira indietro. Stiamo parlando di Nicolino Rocchi, voglioso più che mai di centrare un altro traguardo prestigioso nella sua carriera.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, in esclusiva per Futsalmarche.it, per gettare uno sguardo in casa Cobà e tastarne il polso a pochi giorni dall’inizio della stagione sportiva.
Ciao Nicolino, grazie per essere con noi
“Ciao Peppe, è sempre bello essere su Futsalmarche!”
La vigilia di una nuova sfida, non si può dire che tu non sia un amante di queste cose…
“Hai detto bene. Sono andato via da Ascoli perché nel Futsal Cobà ho visto una società ambiziosa, organizzata e in continua crescita. La squadra è costruita con il chiaro intento di far bene e provare a vincere. Poi si sa, il campo è una cosa la carta è un’altra.”
Quale negli anni, parlando sempre di sfide, è stata la più entusiasmante per te?
“Quella di Castorano senza dubbio. Alla fine del girone d’andata avevamo un punto solo in classifica, alla fine ci salvammo. Io e qualche reduce dall’Ascoli Futsal, ci credevano in pochi eravamo rimasti in sei. Fu come vincere un campionato”
Da quale invece ti saresti aspettato un esito diverso?
“Parto con il dirti che nella mia carriera, ormai sono diciotto anni che sono in pista, gli obiettivi prefissati, sia a breve che lungo termine, li ho quasi sempre centrati. Forse nel secondo anno di Civitanova quando andai via da primo in classifica, anche se ripeto di rimpianti ne ho pochi.”
Capitolo Cobà. Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta del presidente Manlio de Robertis?
“Il fatto che una società così organizzata abbia pensato a me come allenatore. E’ una situazione di stimolo e di interesse, e questo ha fatto senza dubbio la differenza”
Tra innesti e riconferme la società è riuscita a darti nelle mani la squadra che volevi?
“ Ha fatto il massimo. Tutto quello che si poteva fare è stato fatto. Via Dorelli e Ricci sono arrivati giocatori importantissimi come Mindoli, Gabaldi, Vallucci, Di Gioacchino e Lignite. Sono rimasti tutti gli altri pezzi pregiati ma abbiamo perso la classe e l’esperienza di Favetti, e fino a dicembre non potremo contare su Sestili. Non posso assolutamente lamentarmi, l’organico è di assoluto valore.”
Possiamo dichiarare chiuso il mercato sia in entrata che in uscita?
“Vediamo, se ci dovesse essere qualche buona occasione la società è pronta a tornare sul mercato. Siamo alla finestra…”
La stagione che verrà… ci nascondiamo o sveliamo gli obiettivi?
“Fare giochetti per nascondersi è inutile. Siamo costruiti per puntare alla vittoria del Campionato e alla Coppa Italia. Sappiamo che non sarà facile, ci sono squadre organizzate, campi caldi dai quali non è mai facile portare via punti. Penso ad Ankon, Dinamis, Grottaccia e non tralascio il Bocastrum, che si è mosso molto bene.”
Quali ritieni possano essere le insidie di un campionato dove si ha l’etichetta di potenziale favorita?
“ Quello di credere di aver già vinto ancor prima di iniziare. Dal 13 agosto, giorno in cui inizieremo, sarà importante non mollare un pallone, lottare su ogni centimetro, creando l’amalgama. Sarà proprio questo che ci permetterà di arrivare in fondo, oltre alle qualità dei nostri giocatori.”
Che idea ti sei fatto delle potenziali rivali?
“Posso individuarti la “Boca” con gli innesti di Stipa e Valianti. La stessa Ankon si è attrezzata molto bene con l’innesto di un campione come Juninho. Grottaccia, Cagli, Dinamis, i nomi sono questi poi, ovviamente, ci sarà sempre qualche sorpresa come ogni anno.”
Parlando della Coppa è una competizione nella quale ti sei sempre distinto. Rientra negli obiettivi stagionali?
“Certamente, è il primo in ordine di tempo degli obiettivi. La Final Eight è fantastica, ho giocato tre finali lo so bene. Giorni incredibili in cui l’attenzione di tutto il popolo del Futsal marchigiano è catalizzato in questa manifestazione.”
Qualche curiosità. Qual è negli anni il giocatore più forte che hai allenato?
“Te ne cito due, su tanti che hanno girato. Maosky e Cleverson Favetti.”
C’è stato qualcuno, da te allenato, che avrebbe potuto esprimere un grande potenziale e invece non lo ha fatto?
“Ricordo Eder, un under 21 che allenai all’Ascoli Futsal. Un ragazzo incredibile, faceva delle cose mostruose. Andò a Cesena e Reggio Emilia ma non riuscì mai a sfondare del tutto.”
Hai una personale scommessa per quest’anno?
“Vincere Coppa e Campionato. Il Triplete è l’unica cosa che mi manca… chissà.”
La partita che rigiocheresti
“Rigiocherei la finale di Coppa Italia persa tra Jesi e Monturano, questa volta però con due portieri in porta (erano indisponibili in quella gara entrambi nda).”
… E quella che non scorderai mai
“Ponzio Pescara- Miracolo Piceno al Palarigopiano. Playoff di Serie B per la promozione in Serie A2”.
Grazie Nicolino, gentile e disponibile come sempre, hai un saluto da fare prima di concludere l’intervista?
“In primis la società Cobà che ha creduto nel sottoscritto. Il saluto più grande va alla società Miracolo Piceno, che mi ha lanciato, soprattutto nelle persone dei fratelli Bellini. Colgo l’occasione per salutare calorosamente Antonio. Se ci sono tanti ragazzi ascolani che giocano ad alto livello nel Futsal gran parte del merito è di quella società.”
Peppe Gallozzi
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