Alberto Fiscaletti, un ex pugile sulla vetta del massimo campionato regionale: "Vi spiego il mondo della 'Potente Buldog'. E cosa serve per batterci."
Mi chiede se sono imparziale, gli rispondo che sì, lo sono (sono parziale solo di fronte alle ingiustizie della vita, ma questa è un'altra storia...). Lo sento un po' spaesato, il suo ds Amorino credo gli abbia fatto una sorpresa con quest'intervista. Alberto Fiscaletti è gentile, disponibile e, al telefono, non sembra uno dei 'cagnacci' del Buldog Lucrezia (C1) che sta azzannando la classifica da sette giornate, con quella carica agonistica così vigorosa, con quel “Potente Buldog!” così ridondante.
La sua pagina Facebook mi dice classe '83, amante del jazz come dei Depeche Mode e dei Negramaro; tifosissimo del Milan e di campioni (quelli con la C maiuscola) quali Ronaldinho, Messi e Del Piero; amante dello sport in generale, con un passato da calciatore e pugile. Sì, avete capito bene, Alberto Fiscaletti, fino a quattro anni fa era un pugile.
Partiamo da qui.
“È successo tutto per caso. Ero nel giro agonistico del pugilato da nove anni, ma, in contemporanea praticavo anche calcio a 11. Una sera di ottobre del 2007 il mio amico Marco Bacchiocchi mi ha portato forzatamente a un allenamento di calcio a 5 e dal quel giorno non ho più smesso. Sinceramente non volevo né abbandonare il pugilato né intraprendere il futsal; poi, però l'ambiente mi è piaciuto ed eccomi qua. Ti dico un'altra cosa: volevo convincere il Bacchio a fare il pugile, ma lui è troppo forte a calcio a 5.”
Dal pugile al calciatore di futsal il passo è enorme: cosa credi ci sia voluto per arrivare a essere al pari degli altri?
“All'inizio impegno, dedizione e voglia, di fare e di vincere.”
La tua prima squadra fu lo Sporting Lucrezia di Paolo Neri.
“Si. Paolo Palazzi era il mio allenatore e Paolo Neri il mio presidente. Ho iniziato con loro dalla serie D per poi salire, anno dopo anno.”
Tu, immagino, sei uno di quelli coinvolti nella vicenda dei compensi non dati...
“Si, sono una tra quei giocatori che stanno ancora aspettando il compenso.”
I tuoi rapporti con Neri?
“Sono in buoni rapporti; all'inizio è stato difficile, ma poi ci siamo chiariti e ora, se lo incontro in giro non mi volto dall'altra parte, ma ci scambio volentieri due parole.”
Dallo Sporting al Buldog Lucrezia.
“Dopo l'ultimo anno difficile allo Sporting, mi sono ritrovato in una gran bella realtà. Il mister, Elia Renzoni, ha una passione indescrivibile, i compagni sono unici e non credo ne esistano di migliori, la dirigenza non ci mette pressione, non c'impone nulla, anzi, ci dà sempre la carica giusta e le giuste motivazioni.”
Un ds come Alessandro Amorino (che ho conosciuto in quel di Corinaldo) così sanguigno e amante della vittoria, criticato da molti per i suoi modi diretti e 'spavaldi' (che siano pregi o difetti non sta a me sindacare), come s'inserisce nella vostra squadra?
“Alessandro è una bellissima persona. Lo conosco dai tempi dello Sporting. Siamo due sanguigni, per questo ci vado d'accordo. Visto dal di fuori dà un'impressione diversa da quello che realmente è; alla squadra dà sempre quella carica, quell'energia positiva per affrontare tutte le partite.”
E' da molto tempo che il Buldog non inciampa: come si fa a continuare su questa scia vincente?
“In questi due anni di risultati positivi ce ne sono stati tanti. Chi ci affronta deve avere più voglia di noi. Credo che la motivazione, il sacrificio, la massima disponibilità negli allenamenti e in partita e il carattere siano fondamentali per vincere.”
Ora come ora cosa serve per sconfiggere il Buldog Lucrezia (dall'inizio del campionato:19 punti, sei vittorie, un pareggio, 25 gol fatti e 9 subiti).
“Chi ci ha affrontati ha avuto vita difficile. Noi ci crediamo fino alla fine, fino all'ultimo minuto e siamo sempre in dodici a combattere.”
Cosa mi dici di quelle partite vinte negli ultimi minuti (San Severino e Corinaldo); fortuna o tenacia?
“E' lì che è venuta fuori la voglia di vincere che abbiamo, quella di lottare e non arrenderci mai.”
La partita più difficile fino a ora?
“Quella contro il Real Fabriano. Abbiamo giocato a pari livello, a viso aperto, infatti è finita con un pareggio.”
Lo sai che ora in molti sperano in una vostra sconfitta (rido)?
“(Ride, ndr) Sperare non serve a nulla, contro di noi occorre impegnarsi e basta.”
Che tipo di giocatore sei?
“Tecnicamente sono uno dei giocatori più scarsi (alla faccia della sincerità, ndr); credo che uno o 'ce l'ha' o 'non ce l'ha', però sto migliorando. Per quanto riguarda il carattere credo di essere il più forte, proprio perché ho una personalità determinata e la motivazione non mi manca mai.”
Un giocatore che ammiri?
“Andrea Balducci, uno di quei giocatori che ti fanno fare il salto di qualità.”
E' ancora presto per dirlo, ma se il Buldog continua così arriverà presto al traguardo serie B.
“Passo dopo passo. Ancora è troppo presto per qualsiasi tipo di calcolo; se la squadra dovesse vincere il campionato non credo che riuscirei a giocare in una categoria superiore, sarebbe un impegno grande e la squadra, credo, lotterebbe per la salvezza. Noi, comunque pensiamo al presente e vogliamo continuare a vincere.”
Hai qualche sassolino nella scarpa da toglierti?
“Ancora no.”
Caspita quanto sei diplomatico!
“Mi sono sempre comportato bene e non ho nulla in sospeso.”
Prima di concludere, una curiosità: da dove viene “Potente Buldog” che intasa la vostra pagina Facebook un giorno sì e un giorni sì.
“Il 'colpevole' è il mister! Questa cosa è venuta fuori un giorno, prima di una partita, dentro gli spogliatoi e da quella volta non ci ha più lasciati.”
Alberto, grazie della disponibilità e in bocca al lupo!
“Crepi e in bocca al lupo anche a te per la pallavolo e il giornalismo.”
Crepi e crepi!
Lady Futsal
Alice Mazzarini
Commenti
P.s:Caro Alberto in serie B ci sono persone molto piu scarse di te e meno grintose di te,ci stai al 101% in serie B fidati,se il gruppo resta questo con 2 ritocchi di esperienza vi salvate alla grande il prossimo anno e ricorda che non servono i brasiliani per vincere,ma lo spirito che avete voi della Buldog.
Detto questo ti prometto che verrai dolcemente smentito partita dopo partita.
Nel salutarti colgo l'occasione per ringraziarti vivamente dei nuovi e fortissimi stimoli.
ALBERTO FISCALETTI
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