Il trionfo del PesaroFano nelle parole di Lamedica: “A Prato il momento chiave. Con Cafù segno di più e adesso voglio la Coppa Italia!”

 

Nel trionfo del PesaroFano, e nel suo sbarco in Serie A, ci sono tante storie.

Tra queste c’è quella di un ragazzo di casa nostra. Un ragazzo tranquillo, ben educato, mai con un atteggiamento fuori posto.

Non inganni l’apparenza però.

In mezzo al rettangolo di gioco è una bestia. Di quelle rare, quelle che i difensori avversari passano la sera prima a pregare per non trovarsele di fronte.

 

Non possiamo che parlare di Giacomo Lamedica, il nostro Dottore, protagonista assoluto di questa pagina di storia della società rossiniana. Goal, giocate, numeri, applausi, Coppe vinte. Il litorale pesarese parla da anni la sua lingua, e attende di vedere le sue mirabilie anche al cospetto dei più grandi del Futsal.

 

Noi di Futsalmarche.it lo abbiamo intervistato in esclusiva nei “days after” poco prima della partenza per Martina Franca, dove una nuova sfida, quella della Coppa ItaliaA2 attende gli uomini di mister Cafù.

 

 

Ciao Giacomo e grazie di essere nuovamente con noi

“Grazie a voi è un piacere come sempre!”

 

Partiamo da un argomento ancora caldo, come la Serie A appena conquistata. Quando si allestisce uno squadrone come il vostro quali sono i rischi in cui si può incorrere?

“ Si sa che non sempre la squadra favorita vince, questo già fa capire che le insidie possono essere tante. Secondo me la più grande sta nel fatto che tanti campioni messi insieme da nuovo possono non amalgamarsi bene o creare tra loro delle rivalità che non fanno bene al collettivo. Questo a noi non è successo, anzi..”

 

Che cosa ti ha spinto quest’estate a risposare la causa PesaroFano?

“Mi ha spinto il presidente Lorenzo Pizza e quello che mi ha trasmesso quando mi ha contattato. Sin dalla prima chiamata ho capito che quest'anno il Pesarofano avrebbe avuto un altro passo sia in campo che a livello organizzativo e gestionale.. e cosi è stato!”

 

Questa massima Serie l’hai conquistata con sudore e merito. Vuoi giocarti le tue carte al cospetto dei più grandi?

“E’ logico che ogni giocatore di ogni sport voglia confrontarsi con la massima serie, e anche io non lo nego. Poi però ci sono mille cose di mezzo che vanno valutate a fine stagione, quindi adesso è ancora presto per dirlo!”

La formazione del PesaroFano 2016-2017

 

Hai ricevuto e stai ricevendo tanti attestati di stima da varie società. Cosa serve nel Futsal di oggi per farsi apprezzare da compagni e avversari?

“Io penso che quello che serva per farsi apprezzare a livello umano, o per lo meno nel mio caso, sia l'umiltà e il rispetto di tutti dal presidente al magazziniere, passando per l'allenatore e i compagni di squadra”.

 

Qual è la tua idea sul Futsal marchigiano in generale?

“A me piace seguire il Futsal marchigiano anche nelle categorie più basse. Secondo me è un movimento molto vivo e in evoluzione e adesso che abbiamo una squadra di serie A spero possa servire da elemento trainante per una crescita ulteriore”.

 

Perché tra tanti talenti, tra cui ci sei ovviamente anche tu, in pochi hanno conosciuto stabilmente la realtà della Nazionale?

“Il motivo principale sia la categoria che si disputa. E’ difficile adesso arrivare in nazionale senza dimostrare di poter giocare in serie A, eccezion fatta magari negli anni per qualche giovane particolarmente promettente”.

Il banner della promozione in Serie A

Tornando a questa stagione, dove possiamo individuare il momento chiave?

“Ce ne sono stati diversi. Forse il maggiore è stata la partita all'andata contro Prato, quando loro erano primi a punteggio pieno e noi stavamo avendo delle difficoltà soprattutto in trasferta. se avessimo perso quella partita saremmo andati a meno otto dal primo posto, vincendo invece ci rilanciammo, ma soprattutto acquistammo una consapevolezza della nostra forza che magari avevamo un po’ smarrito”

 

Coppa Italia. Si punta dritti sul trofeo?

“La Coppa si sa che è una competizione particolare, dove magari gli episodi contano più della reale forza della squadra. La nostra rosa ha il dovere di provare a vincere, consapevoli che non sarà per niente facile già dalla prima partita con il Policoro”

 

Quanti meriti ha mister Cafù nella crescita di Giacomo Lamedica?

“Quest'anno sicuramente ho cambiato tanto il mio modo di stare in campo in base a quello che mi chiedeva Cafu. Per il suo gioco lui ha bisogno che il pivot sia sempre molto lungo, mentre a me piaceva di più venire fuori a giocare. Ho cercato di adattarmi al massimo per essere utile a questa squadra e penso che questo nuovo modo di giocare mi abbia anche permesso di realizzare più gol nonostante fossi meno nel vivo del gioco”

 

Con la Coppa ItaliaA2 2015E’ la tua miglior stagione di sempre?

“Non so se è la mia stagione migliore dal punto di vista del mio gioco, ma sicuramente lo è dal punto di vista realizzativo e, ancor più importante, per quello che abbiamo raggiunto come squadra”

 

Un augurio che ti fai per il futuro?

“Un augurio che mi faccio è quello di riuscire a giocare ancora a buoni livelli per diversi anni, e di incontrare sempre società e compagni di squadra seri come quest'anno. Pensando più a breve termine mi piacerebbe vincere anche la Coppa Italia”

 

Ti lascio salutare e ringraziare chi ritieni opportuno…

“Voglio ringraziare voi di Futsalmarche per questa intervista e per tutto quello che fate per il calcio a 5 nelle Marche. Poi ringrazio la squadra e la società per questa stagione e tutti i nostri tifosi, in modo particolare quelli che ci hanno seguito fino a Roma per sostenerci e per festeggiare con noi”

 

 

Peppe Gallozzi

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