Cus guarito con la ricetta del "Dottor" Lamedica: "Ci siamo rilanciati, ora i play off! Il futuro? Sto bene qui ma se chiamasse..."
Quando intervisti un giocatore di 27 anni che negli ultimi quattro campionati, tutti di serie B, l’ha buttata dentro 110 volte e realizzato una quantità illimitata di assist e giocate è sempre un’emozione.
Se poi aggiungi che si tratta di un amico e di un modello da seguire dentro e fuori dal campo, giornalisticamente parlando, sei nelle migliori condizioni possibili.
Ecco a voi Giacomo Lamedica, pivot nativo di Fabriano classe 1987 da cinque anni alla corte del Cus Ancona e di Fabio Carletti.
Faccia umile e piedi da re che negli anni l’hanno reso uno dei giocatori più famosi e amati nel panorama regionale.
Ciao Jack (mi permetto l’abbreviativo, ndr)
“Ciao Pè e grazie per quest’intervista e un saluto a tutta la redazione di Futsalmarche.it.”
Cus Ancona, un inizio disastroso e un momento attuale meraviglioso, dalle stalle alle stelle, cosa c’è in mezzo?
“La partenza sbagliata secondo me è dovuta ad un insieme di fattori, su tutti gli infortuni post-preparazione che ci hanno privato di giocatori per noi fondamentali. Poi senza dubbio il calendario non ci ha dato una mano visto che nelle prime cinque giornate c’erano tutte le squadre che, con noi, occupano la griglia play off. Dalle difficoltà tuttavia ne siamo usciti da grande squadra infilando cinque vittorie consecutive che ci portano dove siamo oggi.”
Possiamo identificare una partita della svolta?
“La sconfitta con la Tenax. Lì dopo cinque partite avevamo un solo punto, ad un passo dal crollo. Invece in noi è scattato qualcosa che ci ha permesso di ritrovarci e di andare a vincere a Bologna il sabato successivo.”
Sabato il big match a Reggio Emilia, come te l’aspetti?
“Una partita durissima. Andiamo in casa della seconda in classifica che oltretutto è una squadra fortissima in piena forma, sarà veramente dura”.
La classifica finalmente vi colloca nei play off, dove volete arrivare?
“Adesso che ci siamo rilanciati e che abbiamo allontanato l’ultimo posto, dobbiamo obbligatoriamente rientrare tra i primi cinque, e nella migliore posizione possibile.”
Giacomo Lamedica come specchio del Cus, inizio sottotono e ora finalmente ai tuoi livelli, cos’era successo al Dottore delle prime giornate?
“Niente di particolare, semplicemente non ero al top della condizione. Come per la squadra anche per me le cose non giravano, la palla scivolava via, il dribbling non riusciva. Fortunatamente sono ripartito.”
Due gol e tre assist con l’Imola, a Porto San Giorgio sei stato imprendibile, un inizio di 2014 niente male...
“Si senza dubbio. Sono molto contento delle mie prestazioni e di quelle della squadra. Speriamo di proseguire il più a lungo possibile su questa strada”
Al quinto anno con la maglia del Cus, ormai un senatore. Come ti poni con i più giovani?
“Cerco di pormi sempre alla pari, dando qualche consiglio costruttivo provando a non mostrare mai un atteggiamento di superiorità. La speranza è quella di essere un esempio positivo dal quale “rubare” qualcosa con gli occhi.”
Fantamercato, una squadra di A2 ti contatta, come reagisci a primo impatto?
“Diciamo che è già successo in passato quindi non sarei totalmente sprovveduto. Ascolterei volentieri la proposta e se ci fosse qualcosa di interessante potrei sicuramente valutare un’esperienza nuova.”
Dove lo vedi il tuo futuro?
“Non ne ho idea! In tutti questi anni ho imparato prima a terminare la stagione in corso e poi pensare a quella successiva.”
“Sto bene al Cus ma se chiamasse…”
“Diciamo se chiamasse una squadra di categoria superiore con un progetto che mi affascini del quale potrei essere protagonista potrei farci un pensierino...”
Qual è il giocatore più forte con cui hai giocato?
“Tanti, a partire da Juninho e Bilò. Per non fare un torto a nessuno scelgo un portiere Juan Pablo Montans , grande giocatore e grande persona.”
L’avversario più tosto?
“Junior, impressionante.”
La gara che Giacomo Lamedica ricorderà sempre?
“Ti dico la semifinale di Piazza Pertini del 2011 tra NU54 e La Moretta. Vincemmo ai rigori loro avevano una squadra fortissima. C’erano almeno 2000 persone, uno spettacolo incredibile, mai visto!”
Jack, come finisce sabato?
“Due fisso (e ride ndr).”
Peppe Gallozzi
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