Giulia Domenichetti, una penna nazionale per Futsalmarche: “Che entusiasmo nel futsal. E nelle Marche sopratutto!”

 

Nel calcio a 5 c’era capitata quasi per caso. Prendendosi una pausa dal calcio. Delusa dalle mancate convocazioni in Nazionale, lei dalle 90 presenze e 4 europei disputati.

E svuotata dalla fine della sua storia d’amore con la Torres, un romanzo sportivo durato 12 stagioni con la maglia rossoblu, la società regina per eccellenza del calcio femminile italiano, nella scorsa estate costretta a chiudere i battenti dopo anni di gloria a suon di titoli vinti.

Un anno dopo Giulia Domenichetti è ancora qua. Nel futsal. Sempre più nel futsal.

Nel club della città dove è cresciuta. Rifiutando le sirene di un ritorno nel calcio. E stoppando la babilonia di lusinghe di tutti i top club dell’elite futsalica nazionale.

In 12 mesi Giulia ha bruciato tutte le tappe. Alla faccia di chi la considerava bollita. Si è presa anche la maglia azzurra del futsal. Diventandone un punto fermo. E segnando anche due reti nelle due amichevoli estive con la Slovacchia.

Ma non solo calcio a 5 giocato. Ad inizio anno ha partecipato al corso allenatori. Conseguendo col massimo dei voti il patentino di allenatore di 2° categoria. Patentino ora utile per allenare la formazione juniores femminile del Città di Falconara.

Che chi vi scriva abbia una naturale predilezione per la Giulia Nazionale, sia pleonastico sottolinearlo. Apprezzandone non solo le doti professionali e atletiche, ma anche il pensiero e le doti di scrittura.

Per cui la proposta di entrare nella redazione di Futsalmarche.it è scattata in automatico. E quando la risposta è stata affermativa, la soddisfazione è stata notevole. La soddisfazione e l’orgoglio.

Quello di avere al nostro servizio, al servizio della comunità del futsal marchigiano, quella che è la prima giocatrice nella storia della FIGC ad aver vestito la maglia dell’Italia sia nel calcio che ora nella nostra amatissima disciplina, il futsal.

 

 

Giulia DomenichettiBenvenuta Giulia, dal calcio a 11 al calcio a 5. Da una nazionale all’altra. Da giocatrice pure a giocatrice ma anche allenatrice. Ora anche aspirante giornalista. Insomma si può dire che il futsal ti abbia ormai conquistato…

“Direi proprio di sì. Mi ha coinvolto particolarmente (sorrisone, ndr). Ho trovato un ambiente attorno al quale c’è davvero un grande entusiasmo.”

 

Col pallone anche a basso rimbalzo te la cavicchi, ma ora sarai alle prese con la penna. Cosa ti senti di dire ai lettori di Futsalmarche.it?

“Innanzitutto cercherò di non essere banale. Mi piacerebbe scrivere suscitando l’interesse dei lettori. Proprio quello che faccio quando scelgo certi argomenti da comune lettrice.”

 

Cosa ne pensi del movimento di futsal made in Marche?

“Quello marchigiano è un ambiente molto vivo. Lo paragonerei ad un pozzo. Da fuori sembra che non ci sia nulla. Ma poi quando ci entri scopri che è molto profondo. Tanto da non vederne mai la fine. Il corso allenatori mi è stato utile a conoscere tante persone e a scoprire tutto questo.”

 

A livello mediatico che differenza hai trovato tra calcio a 5 e calcio a 11?

“L’interesse mediatico nel futsal è maggiore. Nel calcio a 11 femminile a livello regionale c’è poco o niente. A differenza di quanto accade nel calcio a 5. E nelle Marche soprattutto.”

la gioia di Giulia dopo il primo gol in Nazionale (foto c5 live)

Che personaggi in particolare vorresti intervistare?

“Tutti! Chi opera nel futsal credo sia meritevole della nostra attenzione. Sicuramente sarà divertente intervistare gli amici conosciuti al corso…”

 

Domandina extra giornalistica. Appartenendo ad una società mista di futsal, a quelle società del maschile che sempre di più si stanno affacciando al femminile cosa ti senti di consigliare?

“Un concetto soprattutto: devono avere lo stesso approccio che hanno col maschile. Noi ragazze vogliamo e dobbiamo essere trattate da atlete. Questo ovviamente dipende dai dirigenti e dagli allenatori.”

 

Un saluto a tutti i lettori di Futsalmarche…

“Ciao a tutti e a presto! Domani sarà on line la mia prima intervista. Siate buoni e non troppo critici… (sorriso, ndr)

 

 

 

Marco Bramucci

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