Due volti di una finale di Coppa Marche. Filottrano batte Real Macerata. La gioia di Lucia Santoni, il rammarico di Alberto Scuffia.
La Polisportiva Filottrano è la regina della Coppa Marche 2012/13.
Finisce 3-5 la finale contro il Real Macerata (clicca qui per il tabellino).
Rotto l'incantesimo dell'eterna seconda, la squadra di Paolo Buschittari (per lui la terza Coppa Marche dopo quella vinta con il Passatempo e le Cantine Riunite) è riuscita ad alzare al cielo una coppa cercata, sudata, fortemente voluta.
Al di là della riga di centro campo lo sconfitto, il mister del Real Macerata Alberto Scuffia, uomo che fino a qualche anno fa mangiava pane e calcio. Per lui, nonostante tutto, una vittoria.
Ai nostri microfoni i simboli di questa finale Alberto Scuffia e Lucia Santoni, capitano e capocannoniere del torneo (a pari merito con la compagnia di squadra Silvia Tavoloni). Perché alzare la Coppa non è l'unica vittoria possibile. Ce ne sono di nascoste.
Partiamo da questo. Mister Scuffia, dove hai vinto?
“Provengo dal calcio a undici. Essere arrivati a giocare una finale, ci rende soddisfatti e orgogliosi e soddisfatti.”
Devi essere contento del grande lavoro che hai fatto.
“Devo ringraziare il gruppo, le ragazze. Grazie a loro ho capito che il mondo femminile ama questo sport, ha un'enorme passione. Noi per giocare ci autofinanziamo e facciamo tanti sacrifici per esserci. Grazie a tutti.”
Te l'immaginavi una finale da sconfitto?
“L'amarezza c'è. Sapevo che le finali sono secche, difficili sia da preparare che da giocare. Il gruppo, nonostante l'esperienza ne ha giocate poche.”
Oggi cos'è che non ha funzionato?
“Sotto di 0-1 abbiamo avuto una reazione. Siamo andati in vantaggio 1-2. Alla fine del primo tempo, ci credevamo. Alla fine abbiamo messo in campo, per la prima volta, il portiere di movimento: la coppa è sempre la coppa, abbiamo provato a vincere.”
Per il Real Macerata è solo il secondo anno nel calcio a 5. Una volta passati in vantaggio, non avete preso il largo come al solito: calo fisico o mentale?
“Entrambi. Abbiamo forse creduto che, subito dopo il gol, la strada sarebbe stata in discesa, ci sbagliavamo. Il Filottrano è una squadra ben organizzata, gioca un bel calcio a 5. In più oggi avevo pochi cambi, Montecchia e Patrassi erano indisponibili.”
Cosa ti rimane di questi giorni di Coppa?
“Le partite vissute insieme. Il fatto di essere arrivati in finale, un bel traguardo comunque. Poi l'emozione di aver partecipato a un evento del genere, ben organizzato. Per ultima, mi rimane la tensione accumulata.”
La parola passa a Lucia Santoni, piccolo grande capitano della Polisportiva Filottrano.
Parliamo del gruppo e della sindrome del secondo posto scongiurata.
“Il problema di essere le eterne seconde è stato sfatato. Il gruppo è un gran gruppo, formato anche da quattro mamme. Stiamo bene insieme e sappiamo giocare e vincere.”
Temevate le avversarie?
“Temevamo la partita e l'avversaria, molto fisica. Noi abbiamo fatto la nostra e alla fine siamo riuscite a vincere.”
Quanto c'è di mister Buschittari.
“E' da maggio che ci prepariamo. Gli inizi sono stati difficili, entrare nei meccanismi... Nella nostra vittoria c'è molto del suo gioco.”
Cosa ti rimane di questi giorni di Coppa?
“L'unione della squadra. E tanta tensione.”
Una dedica.
“Alla mia mamma.”
Buona la seconda per l'eterna seconda, questa volta sul gradino più alto. Complimenti agli sconfitti, al loro percorso. E lunga vita al futsal femminile.
Lady Futsal e Trasformista