Tullio Contigiani, vent'anni di Castrum Lauri: " A farsi un nome ci vuole tanto, a perderlo ci vuole poco"
Loro Piceno. Chissà quanti hanno sentito parlare di questo paesino di 2500 anime. Una realtà che si è fatta conoscere e apprezzare, almeno sportivamente parlando per una squadra di calcio a 5 che da vent'anni 'bazzica' sul territorio del futsal marchigiano.
Stiamo parlando di serie D, girone F. Stiamo parlando del Castrum Lauri. Stiamo parlando di Tullio Contigiani, le fondamenta di questo piccolo sogno sportivo. Prima d'iniziare ufficialmente l'intervista mi dice: “ Vorrei fare un preambolo”. Prego.
“ Vorrei dire che nel 2012 il Castrum Lauri compiràvent'anni ed è una delle società più 'anziane' nel maceratese. Il bello è che lo spirito è quello di quando siamo nati, passione e divertimento. Mi piace farlo sapere alla gente perché qui in paese esiste solo il calcio.”
Tu sei il direttore sportivo, giusto?
“Non per vantarmi, ma faccio un po' tutto. Sono uno che parla alla gente.”
Sei anche il fondatore del Castrum Lauri?
“Si, diciamo che sono l'ideatore, sperando che non sia anche colui che metterà fine a questa splendida società (ride, ndr). Spero ci sarà un seguito e, proprio per questo sto facendo crescere delle persone intorno a me.”
Come hai fatto a portare e far crescere una realtà di calcio a 5 in un paese così piccolo?
“ Mi sono sempre dato da fare per Loro Piceno; nel '78, insieme ad altri tre ho fondato una radio privata, portata avanti fino all' '86, sono stato per parecchi anni il presidente della Festa del Vin Cotto e tante altre cose; però mancava una cosa nuova a livello sportivo. Il Comune aveva costruito un campo da tennis con le misure di un campo di calcio a 5; il vice sindaco mi ha dato una mano e siamo partiti con tutti quei ragazzi scontenti del calcio: i primi otto anni avevamo tutti giocatori locali.”
Che atmosfera c'era? Durare vent'anni e continuare non è cosa da poco.
“ Eravamo e siamo ancora oggi una grande famiglia; la prima cosa era ed è stare bene sia noi dirigenti (se non ci divertiamo non lo facciamo) sia i giocatori.”
Quell'aria si respira ancora dopo vent'anni?
“ Si. I risultati sono importanti, ma non fondamentali. Pensi che venerdì scorso, nonostante l'infortunio provocato a Moreno Vita siamo andati a cena e fatto festa fino alle 6 e ti dirò che succede così ogni venerdì!”
Anche tu hai fatto le sei?
“ L' anni c' è (mi esce un sorriso spontaneo, ndr) quindi fino alle tre resisto, poi devo andare a dormire!”
A proposito dell'infortunio al suo mister-giocatore Moreno Vita...
“ Venerdì scorso abbiamo avuto lo scontro diretto con il Cus Camerino (4-4, ndr) e un giocatore avversario, volontariamente, ha fatto saltare ginocchio e menisco a Moreno e ora per lui la stagione è finita. Già sei anni fa si era rotto un crociato, ora l'altro ginocchio, credo si opererà. In più, questa volta in un incidente di gioco, è saltato un ginocchio a Passarini Mirco, una iella totale! Sostituire due perni come loro sarà difficile.”
E' dall'inizio che ogni due parole esce il nome di Moreno Vita; gli chiedo se per caso è il suo pupillo.
“ Diciamo di si e posso parlarne solo che bene; non me ne vogliano gli altri, ma è la persona che stimo di più all'interno della squadra.”
Come mai tutta quest'ammirazione?
“ E' arrivato nel 2000. Io da sempre, in estate, organizzo un torneo di calcio a 5. Moreno è arrivato quell'anno tramite una parola buona di un massaggiatore. Aveva vent'anni, proveniva dal calcio, ma con quello sport aveva avuto una delusione. Mi ha detto: “Io ci vorrei provare”. E dopo undici anni è ancora qui con noi. Per fortuna ha avuto una brutta esperienza e ora è di nuovo qui.”
La brutta esperienza alla quale si riferisce il signor Contigiani è datata la scorsa stagione con il San Severino in C1. Che effetto ti ha fatto quando ti ha comunicato la volontà di andare via?
“ Una scelta giustissima. Due anni fa noi eravamo retrocessi dalla C2 e Moreno, nel frattempo aveva preso il patentino da allenatore. Per imparare ad allenare ha deciso di andare dove l'hanno chiamato, ovvero in C1 con il San Severino; certamente un palcoscenico del genere gli avrebbe permesso di imparare per poi poter insegnare agli atri.”
Però ora, dica la verità, non è felice che sia tornato?
“Più di felice non so' che cosa ci sia!”
Parliamo di campionato; quest'anno il Castrum Lauri è la favorita del girone: temi qualcuno in particolare?
“All'inizio della stagione ero tranquillo, ora con questi due infortuni qualche dubbio ce l'ho. Temo molto e più delle altre l'Invicta Macerata, nonostante sia una squadra giovane e di poca esperienza poi Tolentino e Camerino.”
Giocare all'aperto vi facilita le cose?
“ L'unico vantaggio che abbiamo del campo all'aperto è che lo gestiamo noi. C'è da dire, però che il campo è nuovo, sintetico, forse uno dei più belli del maceratese.”
Se ti dico Ascoli Futsal cosa mi rispondi.
“ Dico solo che quando uno dà la parola la deve rispettare. Le promesse vanno mantenute. In estate si deve sapere che fare nell'arco di otto mesi; se già dall'inizio ti accorgi che non è possibile una certa cosa meglio rimanere nel piccolo, con i piedi per terra. A FARSI UN NOME CI VUOLE TANTO, A PERDERLO CI VUOLE POCO. Le voci brutte corrono velocissime.”
Ultima domanda perché ho sfruttato già abbastanza la tua disponibilità.
“Si che devo andare ad allenare le donne!”
Perché, fa anche l'allenatore della squadra femminile?
“ L'allenatore è andato via all'inizio del campionato (campionato CSI, ndr) per motivi di studio e così faccio il 'tappa buchi' finché non arriva o ritorna qualcuno.”
Quel campo è praticamente una seconda casa; scusa se mi permetto, ma che lavoro fai?
“ Il commerciante di uova; il calcio a 5 è un dopo lavoro anche se, tra cercare sponsor, ricostruire la squadra... è un vero e proprio lavoro. Sto lì dal lunedì al venerdì e il sabato quando gioca la squadra femminile.”
Dicevamo, ultima domanda: come è cambiato il futsal in vent'anni?
“ E' iniziato che era amatoriale, non mi ricordo neanche se c'era la serie B. La squadra 'Barbagrigia' di Ascoli di serie A (c'erano solo sei squadre) era il nostro punto di riferimento, come ora lo è il Civitanova. Allora giocare era una scusa per andare a cena. Per quanto riguarda il gioco è chiaro che il livello si sia alzato, anche se penso che in C1 e in C2 sia sceso, mentre la serie D sia cresciuta tantissimo.”
Finita l'intervista. Sei stato gentilissimo (anche se, a onor del vero l'intera intervista gliela faccio dandogli del Lei). Vuoi aggiungere qualcosa?
“ Non voglio dire nulla, l'importante è che Michele (Giorgi, ndr) pari poco venerdì (Castrum Lauiri-Settempeda C5).
Lady Futsal
Alice Mazzarini
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